Uomo politico serbo (Kruševac 1857 - Belgrado 1923). Direttore di Samouprava, quotidiano del partito radicale serbo, fondatore e redattore di altri giornali e riviste di opposizione, fu deputato radicale alla Skupština ininterrottamente dal 1887 al 1923. Accusato di cospirazione e condannato a venti anni di carcere a seguito di un attentato a re Milan (1899), graziato due anni più tardi, P. si impose dopo l'eliminazione della dinastia Obrenović (1903) come leader del partito radicale insieme a N. Pašić e Lazar Paču. Più volte ministro dell'Interno fra il 1903 e il 1914 e delle Finanze (1909-12), nel 1914 redasse la risposta serba all'ultimatum austriaco e nel 1917 contribuì alla stesura del patto di Corfù. Chiamato a presiedere il primo governo del neonato Regno dei Serbi, Croati e Sloveni (1918-19), P. fu nuovamente primo ministro dal febbr. al maggio 1920. Sostenitore di un moderato decentramento durante le discussioni sull'assetto costituzionale da dare al nuovo stato, P. ruppe con il gruppo dirigente radicale, capeggiato dal centralista Pašić; alle elezioni del 1923 si presentò senza successo alla testa di una formazione radicale indipendente.