STREPTOCOCCO (XXXII, p. 844; App. II, 11, p. 921)
In questi ultimi anni gli studî sugli s. si sono notevolmente sviluppati specie per quanto riguarda quelli che appartengono al gruppo A.
Gli s. beta-emolitici gruppo A vengono identificati mediante siero preparato nel coniglio, siero che precipita il polisaccaride C, gruppo specifico A. Nella pratica di laboratorio, questa reazione abbastanza complessa è sostituita da una reazione estremamente semplice che rivela la particolare sensibilità degli s. gruppo A alla bacitracina. La maggior parte degli s. gruppo A viene inibita da piccoli dosi di bacitracina, mentre gli streptococchi degli altri gruppi sono, in genere, molto più resistenti.
Nell'ambito del gruppo A gli s. vengono ulteriormente suddivisi mediante reazioni di precipitazione con sieri adsorbiti che rivelano gli antigeni tipo specifici proteici M e mediante reazioni di agglutinazione che rivelano gli antigeni proteici tipo specifici T (F. Griffith, e R. Lancefield, ecc.). Questi antigeni tipo specifici consentono di suddividere gli streptococchi di gruppo A in più di 40 tipi.
La suddivisione di s. in gruppi (A, B, C, D, ecc.) ha fondamentalmente scopo diagnostico in quanto il reperto di uno s. gruppo A nelle fauci di un paziente ha sempre significato di malattia, almeno potenziale, che implica una serie di misure profilattiche che vedremo più oltre.
La suddivisione degli s. di gruppo A in tipi ha eminentemente scopo epidemiologico in quanto consente di seguire il diffondersi di uno o diversi ceppi nell'ambito di una popolazione. Permette, inoltre, di accertare se una epidemia sia dovuta a uno o più ceppi e, pertanto, a una o più serie di portatori. Permette infine di correlare, come si sta tentando in questi ultimi anni, alcune complicanze o "sequele" streptococciche con determinati tipi sierologici.
La infezione da s. gruppo A, determina nell'uomo la formazione di particolari anticorpi: anti O streptolisina, anticorpo che neutralizza l'azione emolitica in vitro della O streptolisina. La presenza, nel siero di un paziente, di alto titolo di anticorpi anti O streptolisina avrebbe significato di infezione in atto. È da notare che non si è perfettamente d'accordo sulla interpretazione dei titoli anti O streptolisina. Valori ottenuti da campioni presi da persone "normali" avrebbero dato titoli sino a 1:160 (160 unità anti O streptolisina). Tali valori sono invece considerati già patologici da altri autori che hanno seguito i livelli ematici della anti O streptolisina in soggetti contemporaneamente sottoposti alla ricerca dello s. Si considera che titoli inferiori a 50 unità escludano l'infezione streptococcica e che titoli superiori a 500 unità indichino infezione streptococcica in atto o molto recente. I titoli imermedî tra 50 e 500 unità avrebbero significato solo quando la titolazione venga ripetuta più volte per cui un aumento del titolo significherebbe infezione in atto e una diminuzione avvio verso la guarigione.
La O streptolisina non è prodotta soltanto dagli s. di gruppo A ma anche da alcuni ceppi di gruppo C di origine umana e da alcuni ceppi di gruppo G. Per questi motivi si è sentita la necessità di studiare, nel sangue umano, la presenza di altri anticorpi che si rivelano sfruttando la capacità del siero del paziente di inattivare altri prodotti tossici degli streptococchi. Tra queste reazioni le più importanti sarebbero la titolazione della antistreptochinasi o antifibrinolisina, la titolazione della antiialuronidasi e della antiproteinasi. Queste reazioni hanno permesso di ampliare gli studî sui rapporti che esistono tra s. e alcune malattie a cui oggi si dà il nome di "sequele" streptococciche (febbre reumatica e glomerulonefrite acuta) in cui entrerebbe in gioco anche un meccanismo di tipo allergico. La maggior parte degli autori è della opinione che la correlazione fra infezioni streptococciche e sequele sia ampiamente dimostrata anche quando non si riesce a isolare lo s. dalle fauci dei pazienti. In base agli stessi criterî è ulteriormente convalidata l'origine streptococcica della scarlattina. In base alla estrema sensibilità degli s. beta emolitici di gruppo A alla penicillina, in molti Paesi è stata adottata la profilassi penicillinica per i pazienti affetti da infezione streptococcica. Nelle frazioni di popolazione trattate in tale maniera si è avuta una diminuzione di numero dei casi di complicanze streptococciche, rispetto alla popolazione non trattata. Pertanto, in molti paesi è ormai prassi usuale trattare con penicillina tutti coloro dai quali si isola lo s. dalle fauci. Nell'ambito dei recenti studî sugli s., si è finito per dare uno sviluppo forse eccessivo a quelli che appartengono al gruppo A mentre gli altri gruppi vengono ancora poco studiati anche se sicuramente alcuni di essi sono responsabili di condizioni particolari.
Bibl.: R. E. O. Williams, W. R. Maxted, The antigens of Streptococcus pyogenes, in Symposium on laboratory and epidemiological studies of streptococcal infections in Central Europe, Praga 1960.