STUART, Charles Edward, detto il Giovane Pretendente
Figlio maggiore di Giacomo (Francesco) Edoardo (detto il Vecchio Pretendente) nato a Roma il 31 dicembre 1720, ivi morto il 31 gennaio 1788. Prese parte nel 1734 all'assedio di Gaeta. Su di lui erano rivolte le speranze dei giacobiti inglesi, disgustati della condotta di Giacomo Edoardo. Il 9 gennaio 1744, approfittando della guerra di successione austriaca, lasciò Roma, recando un proclama del padre che lo nominava reggente. Ottenne navi e soldati dalla Francia a cui interessava di rimettere sul trono gli Stuart, ma la spedizione, che salpò da Dunkirk nel febbraio (1744), dové tornare indietro a causa di una tempesta incontrata vicino alle coste inglesi. Il principe si rifugiò a Parigi, ma la sconfitta toccata agl'Inglesi a Fontenoy lo indusse a ritentare l'impresa.
Sbarcato a Moidart, nella contea di Inverness (Scozia), con un seguito di sole 7 persone, radunò un esercito di 1600 uomini, e il 20 agosto incominciò la marcia verso sud. Il 17 settembre entrò a Edimburgo, e ben presto, sconfitto il generale inglese sir John Cope a Preston Pans, ebbe tutta la Scozia in suo potere. Giorgio II si vide minacciato sul trono: ma sarebbe stato necessario approfittare del momento favorevole e compiere una rapida azione. Invece, costretto a sostare a Edimburgo, il principe, quando riprese la marcia il i° novembre, dovette accorgersi che le forze inglesi si erano ormai organizzate per la resistenza. Ciò nonostante occupò Carlisle (17 novembre), Manchester e Derby. Ma ben presto venne a trovarsi in difficili condizioni. Il 6 dicembre dové iniziare la ritirata verso la Scozia. Riuscitogli vano il tentativo di conquistare il castello di Stirling, tentò di sorprendere le forze del duca di Cumberland a Nairn, ma fu completamente sconfitto a Culloden Moor (16 aprile 1746). Il principe andò errando per varî mesi, finché nel settembre riuscì a riparare in Francia. A Parigi fu cordialmente accolto da Luigi XV, ma in seguito al trattato di Aquisgrana dové abbandonare la Francia nel 1748. Morto nel 1766 Giacomo Edoardo, Carlo tornò a Roma sperando di essere riconosciuto come re titolare d'Inghilterra da Benedetto XIV. Ma rimase deluso. Nel 1772 aveva sposato Luisa di Stolberg (la contessa di Albany, amata dall'Alfieri), dalla quale ben presto si separò. Le relazioni di questa con l'Alfieri condussero a una separazione definitiva dei coniugi.
Bibl.: Oltre alla bibliografia citata nella voce stuart, famiglia, v.: M. Michell, Young Juba: or, History of the Young Chevalier, 1748; J. H. Jesse, Memoirs of the Pretenders and their adherents. The '15 and '45 rebellion, Londra 1845 e 1856; P. H. Mahon, Earl of Stanhope, Decline of the last Stuarts; id., History of England, 1713-83, Londra 1858; A. C. Ewald, Life and Times of Charles Stuart, the Young Pretender, 1875; A. Lang, Prince Ch. E., the Young Chevalier, Londra 1903; C. B. A. Vitelleschi, A court in exile. Ch. E. S. and the romance of the Countess d'Albanie, Londra 1903; W. D. Norie, Life and adventures of Prince Ch. E. S., Londra 1903; C. S. Terry, Life of the Young Pretender; e The rising of 1745, with bibliography of Jacobite history, 1689-1788, Londra 1900; J. C. Hadden, Prince Ch. E., his life, times, and fight for the crown, Londra 1913; D. J. Beattie, Prince Charlie and the Borderland, 1928; D. B. Chidsey, Bonnie Prince Charlie: a biography of the Young Pretender, New York 1928; C. Petrie, The Jacobite movement from 1660 to 1807, Londra 1932.
Le avventure del principe Carlo Edoardo sono inoltre narrate dallo Scott nel romanzo Waverley. Vedi albany.