CHANDRASEKHAR, Subrahmanyan
Astrofisico statunitense di origine indiana, nato a Lahore (India) il 19 ottobre 1910. È stato insignito (1983) del premio Nobel per la fisica, insieme a W. Fowler, per i suoi numerosi contributi teorici sui meccanismi che regolano i sistemi stellari e in particolare per la sua teoria sull'evoluzione delle stelle definite come nane bianche. Ha lavorato inizialmente in Inghilterra presso l'università di Cambridge; trasferitosi negli Stati Uniti (1937), è stato assistente e poi professore all'università di Chicago. Nel 1953 ha ottenuto la cittadinanza statunitense. Precedentemente al Nobel è stato premiato con la Gold Medal of the Royal Astronomical Society (1953) e la Royal Medal of the Royal Society (1962). Particolarmente importanti sono stati i suoi contributi alle ricerche sulla trasmissione della luce nello spazio interplanetario, sulla polarizzazione della luce riflessa dai pianeti e sulla trasmissione convettiva del calore sulla superficie solare.
Nell'ambito dei suoi studi sull'evoluzione stellare ha determinato l'esistenza di quello che oggi viene comunemente chiamato dagli astrofisici ''limite di Chandrasekhar''. Tale limite, espresso in termini di massa solare, è pari a 1.44. Per una stella di massa inferiore a tale valore, una volta che sia stato esaurito il combustibile nucleare, lo stato finale di equilibrio è quello di nana bianca; una stella di massa maggiore evolverà invece in un buco nero.
Ch. ha diretto (1951-71) la rivista The Astrophysical Journal. Tra le sue opere più recenti si segnalano: Ellipsoidal figures of equilibrium (1969) e The mathematical theory of black holes (1983).