suono
suòno [Der. del lat. sonus] [ACS] La causa delle sensazioni uditive, consistente in onde elastiche longitudinali nell'aria, di intensità e frequenza appropriate (precis., l'intensità deve superare la cosiddetta soglia di udibilità e non superare la cosiddetta soglia del dolore, mentre la frequenza deve essere compresa, all'incirca, tra 16 e 20 000 Hz): v. suono. ◆ [ACS] S. differenza: v. acustica musicale: I 40 e. ◆ [FME] [ACS] S. laringeo: v. fonazione: II 670 f. ◆ [ACS] S. musicali: quelli usati nell'arte musicale: v. acustica musicale. ◆ [ACS] S. puro e s. composto: rispettiv., un s. il cui spettro si riduce a una sola riga, cioè rappresentato da una grandezza (spostamento, pressione, ecc.) sinusoidale, e un s. che, invece, ha uno spettro armonico a più righe, cioè risultante dalla combinazione di più s. puri (quello di frequenza minore si chiama s. fondamentale e gli altri, di frequenza multipla di quella fondamentale, s. armonici). ◆ [FML] S. zero e primo, secondo, terzo, quarto s.: denomin. di particolari processi di propagazione di onde elastiche longitudinali (sonore e, più spesso, ultrasonore) che hanno luogo in gas liquefatti e in partic. nell'elio liquido normale e superfuido: v. elio liquido: II 402 d per il s. zero, 395 e per il primo e il secondo s. e 396 c per il terzo e quarto suono. ◆ [ACS] Altezza di un s.: uno dei caratteri distintivi dei s., che è in relazione con la frequenza per i s. puri e con la frequenza fondamentale per i s. composti, parlandosi di s. alti (alta frequenza) e s. bassi o gravi (bassa frequenza): v. acustica musicale: I 39 e. ◆ [ACS] Intensità di un s.: uno dei caratteri distintivi dei s. (s. deboli, forti, intensi, ecc.); per essa è necessario distinguere tra l'intensità acustica, che è l'intensità energetica del-l'onda sonora (in W/m2), e l'intensità della sensazione sonora (in phon o in decibel acustici), il collegamento tra le due essendo costituito, per s. puri, dall'audiogramma normale: v. suono: V 704 c. ◆ [ACS] [ELT] Registrazione e riproduzione dei s.: l'insieme delle tecniche mediante le quali, nella fase di registrazione, si rivelano i segnali sonori e si trasferiscono su adatti supporti di memoria (dischi meccanici e ottici, colonne sonore su pellicole cinematografiche, nastri magnetici), dai quali supporti, durante la fase di riproduzione, essi sono prelevati e riconvertiti in s.: v. suono: V 704 d. ◆ [ACS] Timbro di un s.: uno dei caratteri distintivi dei s., molto soggettivo, che riguarda i s. composti ed è in relazione con il loro spettro armonico: timbro ligneo, metallico, ecc.: v. acustica musicale: I 40 b. ◆ [ACS] Velocità del s.: la velocità di propagazione di gruppo delle onde sonore, che nell'aria secca in condizioni normali vale circa 335 m/s ed è di capitale importanza nell'aerodinamica (questa si divide in aerodinamica subsonica, transonica e supersonica proprio in relazione alla velocità del s., precis. a seconda che questa sia, rispettiv., maggiore, comparabile o minore rispetto alla velocità del moto di corpi nell'aria).