Linguistica
Figura retorica che consiste nel ripetere, in principio di verso o di proposizione, una o più parole con cui ha inizio il verso o la proposizione precedente: «Per me si va nella città dolente, /Per me si va nell’eterno dolore, /Per me si va tra la perduta gente» (Dante).
Religione
In origine il pane offerto per la celebrazione eucaristica; poi, nelle liturgie orientali, la parte principale ...
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Nel linguaggio ecclesiastico delle chiese orientali, anafora venne a significare la parte centrale della Messa, dal Prefazio alla Comunione e al rendimento di grazie, corrispondente perciò esattamente [...] e di ordine nelle preghiere, ma non di sostanza.
Secondo le conclusioni degli studî storico-liturgici recenti, tutte le anafore conosciute si possono ridurre più o meno a due tipi fondamentali. Al siro (di Gerusalemme o di Antiochia) apparterrebbero ...
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Espressioni anaforiche sono quelle forme linguistiche con cui «il parlante fa riferimento ad un referente al quale egli, nel suo discorso, ha già fatto riferimento con un’espressione antecedente» (Conte [...] una bambina (Carlo Levi, Cristo si è fermato a Eboli, Milano, Mondadori, 1945, p. 19)
Si tratta di un tipo di anafora molto diffuso in italiano, che – a differenza per esempio del francese o del tedesco – accetta il cosiddetto soggetto zero, vale a ...
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Il termine anafora ha più significati, di cui i più rilevanti sono quello testuale e quello retorico. In campo testuale, l’anafora è il fenomeno per cui per interpretare alcuni sintagmi del testo occorre [...] ] detto di nuovo «Buon anno nuovo a tutti!» (Andrea De Carlo, Uto, Bompiani, 2007, p. 41)
Abbiamo anzitutto una brevissima catena anaforica [2] costituita da il pane tagliato a fette e lo, che si esaurisce nella prima frase. Accanto a questa vi è una ...
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LITURGIA (λειτουργία, o λῃτουργία)
Vincenzo ARANGIO-RUIZ
Umberto CASSUTO
Cuniberto MOHLBERG
Egidio CASPANI
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Nicola TURCHI
Presso i classici significa un servizio (ἔργον) intrapreso a favore del [...] un testo greco delle liturgie di S. Basilio e di S. Gregorio, e sopra un óstrakon il frammento di un'anafora copta altronde sconosciuta. L'influenza copta e siriaca si avverte nella liturgia della chiesa etiopica. È notevole che l'oratio eucharistica ...
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LINGUISTICA TESTUALE
Maria-Elisabeth Conte
La l. t. (v. App. IV, ii, p. 346), quale branca della linguistica teorica, si è espansa secondo tre linee di sviluppo. In primo luogo, si è continuato a interrogarsi [...] e le parti di un testo. I mezzi di coesione più studiati sono: le anafore, la deissi testuale, i connettivi testuali, l'ellissi, la progressione tematica.
Anafore: sono quelle espressioni con le quali si fa riferimento a un'entità alla quale si ...
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Scrittore siriaco monofisita, noto anche sotto la forma siriacizzata del suo nome, Akhsĕnāyā, nacque nella provincia di Bēth Garmāy in Persia, studiò nella celebre scuola di Edessa e divenne nel 485 vescovo [...] epistolare con varî personaggi importanti di quel tempo. Coltivò anche la letteratura liturgica: di lui si hanno tre anafore giacobitiche, alcune preghiere, un formulario per il conferimento del battesimo in caso di pericolo di morte. Scrisse anche ...
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Beccari, Antonio (Antonio da Ferrara)
Laura Bellucci
, Rimatore (1315-1370 c.). Mutevole per indole e aperto a tutte le suggestioni provenienti dal mondo circostante, non si sottrasse all'influsso della [...] ci svelano la familiarità del B. col testo della Commedia, visibile anche nella sua capacità di assimilare certe metafore e anafore, nel suo modo di adoperare la terzina, nella bravura con cui sa vincere le imposizioni della rima.
La sua imitazione ...
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Sono espressioni cataforiche in senso stretto quelle espressioni che possono essere interpretate solo attraverso il rinvio a uno specifico elemento presente nel co-testo successivo (➔ contesto), detto [...] generico. Se catafora e sorgente non sono a contatto, si forma una catena cataforica, simile a quella creata dalle anafore (➔ anafora), entro la quale i diversi tipi di espressione cataforica possono alternarsi. Nel caso dell’incipit riprodotto in (4 ...
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Invocazione rivolta a Dio, alla divinità, con la parola o col pensiero, per chiedere aiuto, protezione, salute, favori.
Tipologie
La p. è un fenomeno religioso di larghissima diffusione: benché finora [...] per es., Clemente Alessandrino, Origene, Tertulliano e Cipriano, se ne occupassero ampiamente. P. eucaristica È la grande p. (detta anche anafora o canone) che si dice mentre si svolge la parte centrale della messa: è una p. di azione di grazie e di ...
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anafora
anàfora s. f. [dal lat. tardo anaphŏra, gr. ἀναϕορά «offerta» e «ripetizione»]. – 1. In origine, il pane offerto per la celebrazione eucaristica; quindi, nelle liturgie orientali, la parte principale della celebrazione stessa, cui...
anaforico
anafòrico agg. [dal lat. tardo anaphorĭcus, gr. ἀναϕορικός, der. di ἀναϕορά «anafora»] (pl. m. -ci). – 1. Di anafora, come termine della retorica: costrutto a., quello in cui le proposizioni o i versi incominciano con una o più parole...