Parte invariabile del discorso che determina il verbo, l’aggettivo o un altro avverbio. A seconda della funzione, gli a. italiani si distinguono in:
a. qualificativi (bene, male, volentieri, velocemente [...] ecc.);
a. di luogo (qui, là, dove, fuori ecc.);
a. di tempo (prima, poi, ora, subito, sempre ecc.);
a. di quantità (poco, molto, più, tanto ecc.);
a. di giudizio, di affermazione, di negazione (forse, ...
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Parte del discorso che determina il verbo, non solo, ma, contrariamente alla sua etimologia e alle definizioni unilaterali degli antichi, anche l'aggettivo e, in certi casi, un complemento: ama soprattutto [...] aggettivo e dal verbo per la mancanza di flessione; ha in comune con l'aggettivo la possibilità della comparazione.
L'avverbio non si può considerare come un'unità elementare del linguaggio, almeno nei limiti del concetto attuale, perché risale a due ...
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prima (pria)
Ugo Vignuzzi
Avverbio (e, in unione con ‛ che ' o ‛ di ', introducendo una proposizione dipendente, congiunzione) temporale, di media frequenza nell'opera dantesca. Anche se a rigore le [...] 11 io senti ' a me gravar la fronte / a lo splendore assai più che di prima (il sintagma avverbiale impiegato in luogo del semplice avverbio compare anche in Pg XIV 76 lo spirto che di pria parlòmi, e, col valore di " per la prima volta ", in If I 40 ...
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troppo (tro')
Ugo Vignuzzi
Avverbio di quantità di media frequenza nelle opere di D., con una trentina di occorrenze in quelle canoniche (quasi un terzo fuori della Commedia), e oltre 50 nel Fiore (due [...] e v. ancora i casi di Fiore XVIII 1 e CLXXX 4, sempre seguendo il verbo cui si riferisce; tuttavia, generalmente l'ordine avverbio-verbo è più consueto: Vn XXXVIII 1 Ricovrai la vista di quella donna in sì nuova condizione, che molte volte ne pensava ...
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spesso (avverbio)
Maurizio Dardano
È usato da D. con una frequenza superiore rispetto agli avverbi equivalenti ‛ sovente ' e ‛ spessamente '. Di questi il primo aveva una notevole diffusione nella lirica [...] in Rime dubbie VI 8 e XXVIII 10. Altro caso particolare in Fiore CCII 13 ma spesso falla ciò che 'l folle crede, dove l'avverbio è anteposto al verbo e al soggetto.
I casi in cui s. segue il verbo sembrano rientrare in una più precisa tipologia: a) l ...
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tosto (avverbio)
Ugo Vignuzzi
È presente in tutto il D. canonico e nel Fiore, con una frequenza abbastanza elevata: una decina di occorrenze nella Vita Nuova e nelle Rime, una ventina nel Convivio, quasi [...] , Pg XI 38, XXVI 62, Pd XI 128, e anche If XVI 123, Pg XVII 44, XXXI 36, Fiore XXXV 14).
L'avverbio, nel suo impiego più generale, indica la rapidità (con riferimento implicito) ovvero, più spesso, l'immediatezza con cui un'azione si svolge rispetto ...
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quivi (quive)
Ugo Vignuzzi
Avverbio dimostrativo di luogo, di media frequenza nell'opera dantesca: oltre 200 occorrenze, di cui 72 nella Vita Nuova, 4 nelle Rime, 32 nel Convivio (oltre una in integrazione [...] mio... infin quivi ti tira, con riferimento a un balzo poco in sùe.
Talora q. si trova in particolari accostamenti con altri avverbi determinativi di luogo: in Pd XIV 26 Qual si lamenta perché qui si moia / per viver colà sù, non vide quive / lo ...
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ecco
Vincenzo Valente
Avverbio di uso ben definito e abbastanza frequente per poterne determinare alcune caratteristiche. È di uso prevalentemente poetico, quasi sempre in apertura di verso, con esatta [...] esempio in cui la locuzione avverbiale ricorre in posizione interna al verso); più spesso con l'infinito più o meno distanziato dall'avverbio: Ed ecco verso noi venir per nave / un vecchio, If III 82; Ed ecco... / un lume per lo mar venir si ratto ...
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solo
Ugo Vignuzzi
Avverbio di non alta frequenza in D., in quanto si presenta (tenendo conto soltanto dei casi non dubbi) poco più di cento volte, con preponderanza in poesia (55 occorrenze nella Commedia, [...] Pg XX 73, Pd IX 134 L'Evangelio e i dottor magni / son derelitti, e solo ai Decretali / si studia; Fiore V 5; l'avverbio può essere pure posposto al termine cui si riferisce; Vn VII 3 4 O voi che per la via d'Amor passate, / attendete e guardate / s ...
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avverbio
avvèrbio s. m. [dal lat. adverbium, comp. di ad- «accanto a» e verbum «parola, verbo»]. – Parte invariabile del discorso che determina il verbo (per es., dorme saporitamente) e anche l’aggettivo o un altro avverbio (molto buono, troppo...
modo
mòdo s. m. [lat. mŏdus «misura», e quindi anche «norma, regola, modo»]. – 1. La forma particolare di essere, di presentarsi di una cosa, o di operare, procedere e sim. In questo sign. generico (e in qualche altro), è sinon. di maniera,...