Epicureo del sec. 2º o 3º d. C. È noto per aver fatto incidere sulla parete di un portico diEnoanda, sua città natale, una grande iscrizione (di cui, fino al 1987, si sono trovati 209 frammenti, particolarmente [...] della Fisica e dell'Etica) che espone, difende ed esalta la filosofia epicurea, soprattutto in quanto liberatrice dell'uomo da ogni timore della divinità, della morte e del male ...
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Filosofo greco (Samo 341 - Atene 270 a. C.). Fondatore di una delle più importanti scuole filosofiche dell'età ellenistica, detta il "Giardino" (perché aveva sede in un giardino attiguo alla sua casa). [...] Mitilene, Metrodoro, Polieno e Colote di Lampsaco. Tra i suoi adepti più noti sono Apollodoro (2º sec.), Zenone di Sidone (discepolo di Apollodoro), Filodemo di Gadara, la cui biblioteca è stata ritrovata a Ercolano, Polistrato e DiogenediEnoanda. ...
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La fisionomia storica dell'opera di Aristotele si è nell'ultimo quindicennio venuta notevolmente modificando, grazie ai risultati degli studî diretti a ricostruire il processo della sua formazione spirituale. [...] chi avesse scambiato A. per uno scettico (tipico, p. es., il caso dell'epicureo DiogenediEnoanda, ben lumeggiato dal Bignone): mentre, com'è ormai chiaro, esse diventano pienamente plausibili quando siano riferite non all'A. dei trattati dottrinali ...
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epicureismo
Dottrina filosofica che fa capo a Epicuro (➔) di Samo, il quale fondò il primo nucleo della sua scuola a Mitilene tra il 312 e il 310 a.C. e di lì la trasferì a Lampsaco, quindi, nel 306, [...] , conservando una qualche vitalità anche in età imperiale. Marco Aurelio finanziò una cattedra di e., e attorno al 220 d.C. DiogenediEnoanda fece scolpire su una parete all’ingresso della città una iscrizione contenente le principali dottrine ...
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Città dell'Asia Minore, posta lungo il corso superiore dello Xanthus nella Licia. Prima dell'occupazione romana, avvenuta nell'anno 84 a. C., essa faceva parte con Cibyra, Bubon e Balbura della tetrapoli [...] , particolarmente quelle delle sue mura. Notevole il testo epicureo, fatto iscrivere sulle pareti di un portico dal ricco cittadino diEnoandaDiogene (v.), e frammentariamente conservato.
Bibl.: Corpus Inscr. Graec., 4380 m; B. Pace, Escursioni ...
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. Il termine di ἐϑικά (neutro plurale dell'aggettivo ἐϑικός, moralis, da ἔϑος, mos, "costume, norma di vita") entrò neíl'uso propriamente con Aristotele, che con esso intitolò le sue trattazioni di filosofia [...] ebbe nella cultura ellenistica, fino a quel Diogene che, sul cadere dell'età classica, ne faceva incidere le massime sulle mura della sua Enoanda. Epicuro pensò anzitutto a liberar l'uomo dal timore di superiori fini, o volonta, che dominassero il ...
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