Pittore (Napoli 1823 - ivi 1901). Fu, con F. Palizzi, la figura dominante dell'ambiente artistico napoletano nella seconda metà del sec. 19º; prof. (dal 1870) all'accademia di Napoli, educò tutta una generazione di pittori, tra i quali F. P. Michetti. Allievo di G. Mancinelli, soggiornò poi a Roma, prima di stabilirsi definitivamente a Napoli. Il suo dipinto I martiri portati in cielo dagli angeli, ...
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Pittore italiano (Roma 1852 - ivi 1930). Formatosi a Napoli, restò legato al quadro d'impianto seicentesco e al naturalismo ottocentesco italiano, anche se talune sue sperimentazioni (inserimento di vetro, [...] (1870, Napoli, Museo nazionale di Capodimonte).
Vita
Si formò a Napoli, dove si era trasferito nel 1865, alla scuola di DomenicoMorelli. Molto amico di V. Gemito, ebbe anch'egli una giovinezza povera e difficile. Fece un viaggio nel 1872 a Venezia ...
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Comune della Campania (119,02 km2 948.850 ab. nel 2020, detti Napoletani), capoluogo di regione e città metropolitana.
Il centro più notevole del Mezzogiorno d’Italia per ampiezza demografica, tradizioni [...] un ruolo rilevante anche nella giunta del sindaco democristiano Domenico Moscati, che amministrò la città dal marzo del significativi G. Gigante, figura di spicco della scuola di Posillipo, D. Morelli, F. Palizzi, G. Toma e A. Mancini; tra gli ...
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Pittore, nato a Napoli il 25 febbraio 1835, morto a Roma il 28 luglio 1863. Studiò nella locale accademia di belle arti con Giuseppe Mancinelli ed ebbe in DomenicoMorelli un compagno affettuoso e un consigliere [...] sagace. La sua breve carriera artistica palesa un costante sforzo per raggiungere un personale superamento del manierismo accademico. Tuttavia egli non ebbe né il tempo né la forza necessaria per divincolarsi ...
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Pittore, nato a Salerno nel 1858, morto suicida a Sala Consilina l'8 aprile 1911. Studiò a Napoli con DomenicoMorelli; ma la sua istintività pittorica lo portava fuor della via segnata da quel maestro. [...] I suoi quadretti di genere, coi quali si rivelò dapprima nell'esposizione napoletana del'77, e la vasta tela Sinite parvulos (1880; Napoli, Accademia di belle arti) non valgono a dare le più precise indicazioni ...
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Scrittore e critico d'arte, nato a Roma il 21 giugno 1860, morto a Capodimonte (Napoli) l'8 luglio 1930.
Studioso di Giorgione (Firenze 1894) e di pittura veneta (v. il Catalogo delle regie gallerie di [...] Venezia, Venezia 1895), d'arte contemporanea e classica (La Beata Riva, Milano 1900; Sul fiume del tempo, Napoli 1907; DomenicoMorelli, ivi 1927), di storia delle religioni e di misticismo (v. il postumo San Francesco, Firenze 1931), iniziatore e ...
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Pittore, nato a Napoli il 21 giugno 1858, ivi morto il 19 giugno 1924. Fu discepolo di DomenicoMorelli nell'Accademia napoletana di belle arti, e nelle sue prime opere parve preso dal gusto morelliano [...] nell'Accademia napoletana; ma, più che ad altro, s'adoprò alla riproduzione di dipinti di Michele Cammarano e di DomenicoMorelli. Fu anche caricaturista dotato di grazia e di vivace umore.
Bibl.: E. Gianelli, Artisti napol. viventi, Napoli 1916, pp ...
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Città capitale della Toscana, una delle più importanti città d'Italia, e per i ricordi storici, per i tesori artistici che racchiude, nonché per la vaghezza della sua posizione, una delle più celebrate [...] erano veneti, D'Ancona marchigiano e Lega romagnolo), furono in continuo contatto coi novatori delle altre regioni d'Italia: DomenicoMorelli e Giovanni Costa, Antonio Fontanesi e Giuseppe De Nittis; e furono in rapporti coi pittori del '30 e con ...
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Nome, estensione e vicende. - Le origini del nome Campania si confondono probabilmente con quelle del nome della città di Capua, e vanno ricercate nella conformazione piana (campo) della massima parte [...] , le antiche sue forze rinverdirono ed ebbero vigoria rinnovellata per gl'impulsi di Giacinto Gigante, di Filippo Palizzi, di DomenicoMorelli e, più tardi, di Gioacchino Toma. Dal Seicento all'Ottocento, la scultura napoletana si tenne sempre ad un ...
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Tecnica. - È un metodo di pittura che adopera pigmenti colorati temperati con gomma, e, come l'affresco, richiede grande prontezza e sicurezza di esecuzione; ed è tanto più pregevole, quanto più sono intatte [...] luci. E lui, ma più lo spagnolo Mariano Fortuny che fu a Napoli nel 1874, imitarono in questa pratica DomenicoMorelli, Francesco Paolo Michetti, Vincenzo Montefusco ed Edoardo Dalbono, che però usava rilevare i suoi acquerelli col guazzo; mentre ...
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