moderna (o evo), età Uno dei grandi periodi in cui si suole convenzionalmente dividere, per lo più a scopi didattici e manualistici, la storia dell’umanità: viene talvolta fatta cominciare con la caduta [...] dell’America (1492) e fatta concludere con la Rivoluzione francese o con il Congresso di Vienna (1815); è caratterizzata soprattutto dalla nascita degli Stati moderni in Europa e dalla colonizzazione da parte dell’Europa degli altri continenti. ...
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Scienza che studia il pianeta Terra con riferimento alla sua composizione, alla sua struttura e configurazione, alla sua superficie e ai processi che vi operano, cercando di giungere alla conoscenza dell’evoluzione [...] Terra, sede di forze capaci di determinare il sollevamento e l’abbassamento dei monti.
Il RinascimentoAll’inizio dell’evomoderno, Leonardo da Vinci, confutando per primo la lettera della cosmogonia mosaica e del diluvio biblico, riaffermò essere i ...
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Tecnica
Nelle armi da fuoco portatili, organo a forma di martelletto girevole che, spinto da una molla quando si preme sul grilletto, percuote l’innesco (o la capsula) determinando l’accensione della carica [...] seguito, per incroci e mutazioni, si originarono razze sempre più numerose, illustrate da molti scritti del Medioevo e dell’evomoderno, che l’uomo con la selezione è riuscito a perfezionare sempre più; queste razze in parte esistono ancora oggi.
Le ...
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(A. T., 22-23, 24-25-26, 24-25-26 bis, 27-28-29, 29 bis).
Il nome. - Secondo Antioco di Siracusa (Dion. Halic., I, 35), il nome d' Italia derivava da quello di un potente principe di stirpe enotrica, Italo, [...] .
Nicola (nato al principio del 1200 e morto circa il 1280) segna il periodo di transizione fra l'età romanica e l'evomoderno. Educato dagli artisti che lavorarono per Federico II in Puglia, egli porta in Toscana, a Lucca, a Prato, a Pisa, a Siena ...
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LAVORO (fr. travail; sp. trabajo; ted. Arbeit; ingl. labour, work)
Augusto GRAZIANI
Luigi BARZETTI
Giuseppe DE MICHELIS
Giovanni BALELLA
Roberto MONTESSORI
Nicola JAEGER
Luigi CAROZZI
Nicolò CASTELLINO
Ulisse [...] la frequenza nel Medioevo e anche nei primi secoli dell'età moderna delle grandi pestilenze, e quella, pure, delle carestie che in formazione, viene via via ad assumere nell'evomoderno caratteristiche sempre più marcate e complesse. In quest ...
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FRANCIA
Emmanuel DE MARTONNE
Pino FORTINI
Emmanuel DE MARTONNE
Luigi CHATRIAN
Carlo DE ANGELIS
Giulio COSTANZI
Anna Maria RATTI
Raymond LANTIER
Francesco COGNASSO
Roberto PALAMAROCCHI
Pietro [...] in prevalenza di mercenarî, arruolati dapprima temporaneamente, indi permanentemente dal sovrano, sorse accanto e, con l'evomoderno, si sostituì all'antico esercito "feudale". Scoppiata la Rivoluzione e fatti eguali i cittadini di fronte allo ...
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SPAGNA
Fabrizio CORTESI
Mario SALFI
Gi. La.
(España, A. T., 37-38, 39-40, 41-42, 43).
Sommario. - Nome e confini (p. 196); Struttura e morfologia (p. 197); Clima (p. 200); Idrografia (p. 201); Suoli [...] prima dell'introduzione del Rinascimento italiano (1473-1491). - Se si volesse indicare una data per fissare il principio dell'evomoderno nella Spagna, non si potrebbe segnare altra che quella dell'anno 1472, in cui furono proclamati i re cattolici ...
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Una delle tradizionali cinque parti del mondo. Appartiene al continente antico, è congiunta all'Eurasia mediante l'istmo di Suez, oggi attraversato artificialmente dal canale omonimo, ed è considerata [...] la prima volta dopo la scoperta dell'America. Essi, insieme con le piantagioni d'aranci di molto aumentate nell'Evomoderno, e con gli ortaggi, rappresentano la parte principale della orticoltura nella regione costiera e nelle valli montane irrigue ...
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(dal gr. ἀστρονομία) - Le origini dell'astronomia presso i popoli primitivi si confondono con quelle della civiltà e della religione. Non è da pensare tuttavia che la psiche collettiva degli aggregati [...] mezzo, ma la seconda approssimata a meno di un secondo al valore moderno.
L'opera d'Ipparco ci è nota per ciò che ne tramandarono a quello assegnato ai massimi dell'antichità e dell'evomoderno. Costruttore di telescopî a riflessione al tempo suo ...
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Il significato moderno della parola non è quello che essa aveva in antico e che in via secondaria continua ad avere anche oggi. Arte fu per gli antichi l'opera dell'uomo in quanto si distingua dall'operare [...] , a differenza di quella di tutti gli altri popoli dell'antichità, e anche di quella di molti dei popoli dell'evomoderno, ebbe un carattere di universalità, che la innalza e la astrae dal ristretto ambiente geografico in cui sorse e dalle vicende ...
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evo
èvo s. m. [dal lat. aevum, che è dal gr. αἰών]. – Età, tempo: negli e. remoti. Più com., lungo spazio di tempo, spec. con riferimento ai tre grandi periodi in cui si suol dividere la storia dell’umanità: e. antico, e. medio o di mezzo...
moderno
modèrno agg. e s. m. [dal lat. tardo modernus, der. dell’avv. modo «or ora, recentemente»]. – 1. a. Che appartiene o si riferisce al nostro tempo o ai tempi più vicini a noi: idee, usi, costumi m.; le m. istituzioni; i m. ritrovati...