Complesso delle dottrine teologiche formulate da G. Calvino. Con il nome di c. si indicano anche il genere di organizzazione ecclesiastica a esse conforme (presbiterianesimo) e l'insieme delle confessioni [...] calvinista riprende alcune tesi fondamentali del luteranesimo (la Scrittura come unica regola di fede, la negazione del libero arbitrio, la giustificazioneperfede senza le opere), aggiungendovi le dottrine elaborate da Calvino, che fanno perno ...
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Riformatore inglese (n. nel Galles tra il 1490 e il 1495 - m. Vilvoorde, Bruxelles, 1536). Ordinato prete (1521), al suo pensiero riformatore si deve in particolare The obedience of a christian man (1528), [...] fecero bruciare quasi tutte le copie. Nel 1528 T. pubblicò The parable of the wicked Mammon sulla dottrina della giustificazioneperfede, e The obedience of a christian man sui grandi temi della Riforma, l'autorità della Scrittura, il primato della ...
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Il complesso di progetti e sforzi per l’unità dei cristiani (più spesso movimento ecumenico). Già dal Medioevo, in seguito alle divisioni manifestatesi in seno al cristianesimo, ci furono tentativi d’unione, [...] (Life and work) per i problemi sociali, e Fede e costituzione (Faith and order) per quelli teologici, che tennero nel 1997 di un’importante dichiarazione comune sulla dottrina della giustificazione.
Il dialogo con le altre religioni
In senso lato, ...
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Esegeta evangelico, nato a Wiefelstede (Oldemburgo) il 20 agosto 1884. Insegnò nelle univ. di Marburgo (1912), Breslavia (1916), Giessen (1920), Marburgo (1921). È uno dei più notevoli rappresentanti della [...] di poi anche da questa B. propone la demitologizzazione del Nuovo Testamento (il principio luterano della giustificazioneperfede applicato al campo gnoseologico), cioè l'interpretazione del suo linguaggio mitico, rinunciando tuttavia a una ...
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PAOLO III Papa
Giuseppe Paladino
Alessandro Farnese nacque, secondo i più, a Canino nel febbraio 1468 da Pier Luigi e da Giovannella Caetani. Da principio pensava di avviarsi alla carriera diplomatica [...] pari che la tradizione ecclesiastica. Si affermò il dogma del peccato originale; si discusse il principio della giustificazioneper la fede; si promulgò il decreto dei sacramenti. Si affrontò inoltre la riforma e fu deciso l'obbligo della residenza ...
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FLAMINIO, Marco Antonio
Bindo Chiurlo
Umanista nato nel 1498 a Serravalle (ora, con Ceneda, Vittorio Veneto), morto a Roma il 17 febbraio 1550. Ingegno precocissimo, fu accolto come "giovinetto prodigio", [...] non restarono insensibili a certi principî teorici del protestantesimo specie a quello della giustificazioneper la fede. Fu per quasi 15 anni segretario del vescovo Giberti a Verona e, per più breve tempo, del cardinale Polo, che lo condusse seco al ...
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Figlio di un mercante fiorentino, nacque nel 1508, e per la dimestichezza che suo padre aveva con i Medici, fu avviato alla carriera ecclesiastica, facendo rapidi passi alla corte papale. In Roma stessa [...] sulle dottrine dei novatori: ma sopravvenuta una maggiore rigidità, il C., la cui accettazione del principio luterano della giustificazioneper la fede non ha più dubbio, si allontana da Roma. Dal 1552 egli si stabilisce a Venezia, e sempre più ...
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protestantesimo
Raffaele Savigni
I movimenti religiosi nati dalla riforma di Lutero
Il termine protestanti indica i gruppi cristiani che si danno il nome di evangelici e si ispirano alle idee di Lutero. [...] azioni), ma solo attraverso la grazia, ossia per l’intervento gratuito di Gesù. È questo il principio della giustificazioneperfede: l’uomo diviene giusto soltanto grazie alla fede, così come Abramo «ebbe fede in Dio e ciò gli fu accreditato come ...
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L'ETA MODERNA
Mario Caravale
I fermenti quattrocenteschi
La fine del concilio di Basilea può essere assunta come momento conclusivo di una lunga stagione della storia della Chiesa occidentale segnata [...] , in quanto tali, sacerdoti - e il ruolo di intercessione dei santi. A differenza di Lutero affermava che la giustificazioneperfede implica di necessità la predestinazione: a suo parere Dio ha liberamente scelto sin dall'inizio dei tempi i suoi ...
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Leone X
Marco Pellegrini
Giovanni de' Medici nacque a Firenze l'11 dicembre 1475, secondogenito di Lorenzo il Magnifico e Clarice Orsini.
Fin dalla prima età, ebbe quali maestri alcuni dei più illustri [...] incapacità di comprendere la portata della crisi aperta dalla polemica di Martin Lutero sulle indulgenze e sulla giustificazioneperfede - da lui giudicata, com'è noto, una "bega di frati" -, ha sempre suscitato forti perplessità. Gran signore ...
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luteranesimo
luteranéṡimo (o luteranismo) s. m. [dal nome di Martin Lutero (1483-1546), iniziatore della Riforma in Germania]. – Il complesso delle dottrine predicate da Lutero e svolte con accentuazioni e sistemazioni teologiche diverse dai...
mito
s. m. [dal gr. μῦϑος «parola, discorso, racconto, favola, leggenda»]. – 1. Narrazione fantastica tramandata oralmente o in forma scritta, con valore spesso religioso e comunque simbolico, di gesta compiute da figure divine o da antenati...