Lingua in cui gli elementi lessicali sono portatori soltanto di significato e le determinazioni morfologiche sono indipendenti. Una lingua i. non ha declinazioni o flessioni, non si esprime tramite modificazioni [...] delle parole; è costituita da due ingredienti: da una parte il lessico, che consta di parole significanti, invariabili e autonome; dall’altra i mezzi morfologici, quali la varietà di collocazione nella ...
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Anatomia e medicina
Organo della cavità orale dei Vertebrati, con funzione tattile e gustativa, che ha anche parte importante nel processo della masticazione e della deglutizione e, nell’uomo, nell’articolazione [...] sono state divise in tre classi: senza struttura grammaticale (dette isolanti, per es., il cinese), con uso di affissi (dette flexione). Intermedi tra i due tipi sono il Volapük e la Lingua azzurra. Tutte queste l., create da individui e proposte e ...
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Elemento conclusivo della parola fonica, con funzione morfologica o morfosintattica. Fanno ricco uso di desinenze le lingue ‘sintetiche’, come il latino, il greco, il sanscrito, il tedesco, alcune lingue [...] semitiche ecc. È invece ridotto l’uso delle d., soprattutto nominali, nelle lingue ‘analitiche’. Non esistono d. in lingueisolanti come il cinese. ...
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LINGUAGGIO
Giulio Bertoni
. La linguistica (v.) non si è sottratta, com'è naturale, al destino di tutte le scienze. In questi ultimi decenni alcuni problemi sono tramontati, altri sono sorti all'orizzonte. [...] per variazioni interne e quelle di Federico Schlegel sul loro accrescimento per affissi e quelle, infine, dello Schleicher sulle lingueisolanti, agglutinanti e flessive, per non parlare dei sistemi del Curtius e di tutti coloro che si diedero a ...
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flessiva, lìngua Secondo una classificazione morfologica, la lingua in cui derivazione e flessione avvengono per mutamento di tema o di radice, o per addizione e fusione al tema di suffissi, che di solito [...] danno più indicazioni (per es., negli aggettivi it., numero e genere). Le l.f. (per es. quelle indoeuropee e semitiche) si differenziano così dalle lingueisolanti e da quelle agglutinanti. ...
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Il soggetto (dal lat. subiĕctu(m) «che sta sotto», calco del gr. hypókeímenon) indica una funzione grammaticale fondamentale nella frase, insieme a quelle di ➔ oggetto e di predicato (➔ predicato, tipi [...] (per es., lat. Petrus Iuliam exspectat / Iulia Petrum exspectat) o da particelle contigue al ➔ sintagma nominale in lingueisolanti e agglutinanti; per es., svolge questa funzione la particella postnominale ga in giapponese: Pietro ga Giulia wa matsu ...
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Di fronte a quella che appare come una caratteristica strutturale del ➔ lessico delle lingue, l’essere cioè costituito da una massa di parole sterminata e incontrollabile, è naturale chiedersi: è possibile [...] con poca morfologia questa eventualità è tutt’altro che rara. La conversione «costituisce addirittura la norma nelle lingueisolanti, che non hanno morfologia o ne hanno pochissima, come il cinese, dove ad esempio bing significa “ammalarsi” ma anche ...
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La nominalizzazione è la trasformazione (tecnicamente, la transcategorizzazione) in nome di un elemento linguistico di qualunque natura (parola, espressione, frase, componente di frase, ecc.) e categoria. [...] ; commissario → commissariare (➔ denominali e deaggettivali, verbi). La conversione è un processo molto produttivo in lingue come l’inglese e in generale nelle lingueisolanti (come il cinese), in cui ogni parola è formata da un solo morfema.
Come s ...
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BIONDELLI, Bernardino
Tullio De Mauro
Nacque a Verona il 14 marzo 1804. Dopo avere insegnato matematica, storia e geografia nelle scuole di Verona e di altre città del Veneto, si stabilì nel 1839 a [...] e nozioni acquisite dalla glottologia europea, ripete tra l'altro la tesi della tripartizione degli idiomi umani in lingueisolanti, agglutinanti e flessive. La classificazione, già sostenuta dai fratelli Schlegel (Über die Sprache..., p. 4; A. W ...
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MORFOLOGIA (dal gr. μορϕή "forma" e λόγος "ragionamento"
Giuseppe MONTALENTI
Giacomo DEVOTO
Giacinto Viola
Questo termine che secondo l'etimologia significa "studio delle forme" è usato per lo più [...] si trasforma e, attraverso tipi intermedî, passa a una categoria nuova.
Le lingueisolanti vanno piuttosto definite, come ha mostrato P. Meriggi, lingue aggruppanti. Non è vero che qualunque parola possa esser nome, verbo o altra entità grammaticale ...
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lingua
lìngua s. f. [lat. lĭngua (con i sign. 1 e 2), lat. ant. dingua]. – 1. a. Organo della cavità orale dei vertebrati, con funzione tattile e gustativa, che ha anche parte importante nel processo della masticazione e della deglutizione...
isolante
iṡolante agg. e s. m. [part. pres. di isolare]. – 1. agg. e s. m. In genere, che isola o serve a isolare, detto soprattutto di materiale usato per l’isolamento acustico, elettrico, termico; nastro i.; carta i., nome generico di carte...