Arte
Disegno eseguito sopra una superficie dura (parete rocciosa, pietra, legno, materiale ceramico, cuoio, metallo). lavorando a mano con uno strumento a punta. È una tecnica artistica usata, nelle possibili [...] e Venezia con la bottega di G. Wagner.
In Gran Bretagna, un’abile schiera di riproduttori, adottando soprattutto la manieranera, diffuse nel 18° sec. la pittura coeva, raggiungendo efficaci equivalenze del colore, mentre l’i. originale divenne con W ...
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Tissot, Jacques-Joseph, detto James. - Pittore e incisore francese (Nantes 1836 - abbazia di Buillon, Doubs, 1902). Artista inquieto e poliedrico, il suo complesso percorso esistenziale trova puntuali [...] gusto per il dettaglio e le stesse tematiche dei suoi dipinti trovano riscontro nelle incisioni (all'acquaforte, alla manieranera, alla puntasecca). Arruolatosi nell’esercito francese allo scoppio della guerra franco-prussiana (1870-71), dopo aver ...
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Incisore (Utrecht 1609 - Wolfenbüttel 1680). Ricevette un'educazione e un addestramento militare riservato alle classi alte, frequentando (1621-26) l'accademia dei cavalieri a Kassel, dove poi fu al servizio [...] estremamente vivace, corroborò le sue qualità artistiche e si dedicò all'incisione sperimentando quella che poi fu chiamata manieranera: ne è testimonianza un ritratto di Amalia (1642) che S. mandò a Guglielmo VI, accompagnato dalle spiegazioni ...
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Incisore (n. 1695 circa - m. Londra 1756), figlio dell'olandese John senior (1660-1721), anch'egli incisore stabilitosi a Londra intorno al 1690. Le sue numerose incisioni a manieranera sono per lo più [...] ritratti o riproduzioni da pitture inglesi contemporanee ...
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Pittore e incisore (Haarlem 1660 - ivi 1704), vicino per lo stile ad A. van Ostade e a J. Steen. Notevoli sono le sue incisioni a manieranera, studî originali di vita contadina. ...
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Incisore (Dublino 1728 o 1729 - Londra 1756); usò la manieranera e incise quasi sempre da opere di ritrattisti contemporanei (specialmente da J. Reynolds). ...
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Incisore, nato a Civitavecchia nel 1801, morto a Milano nel 1869, apprese la tecnica dell'incisione a bulino in Roma alla scuola del Marchetti; si trasferì nel 1823 a Parigi, ivi rimanendo sino al 1848, [...] , in tutto un'ottantina di bulini, con qualche saggio di altre tecniche, quali il facsimile della matita e la manieranera. Si deve ancora aggiungere una decina di litografie di non grande importanza, e la direzione e la collaborazione a serie ...
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Pittore, nato a Aix in Provenza il 19 gennaio 1839, ivi morto il 22 ottobre 1906. Già nel liceo d'Aix, era tormentato dalla passione del disegno e della pittura; non conobbe mai l'insegnamento della Scuola [...] forme, che esprimeva con potenti impasti. È di quel tempo la Risurrezione di Lazzaro (1867-68), dipinta nella cosiddetta "manieranera". È in lui il gusto delle forme liriche ed espressive proprie al genio provenzale dal Puget al Daumier. Dal 1871 ...
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Incisore, nacque a Firenze nel 1727 da un orefice fiorentino. Nella bottega paterna cominciò ad addestrarsi nel disegno e nella pratica dell'intaglio in rame; ancora adolescente si trasferì a Venezia, [...] bibliotecario di Giorgio III. L'incisione inglese in quell'epoca, tutta presa dalla manieranera o a fumo (mezzotint), cominciava ad interessarsi per la maniera punteggiata (stipple engraving) che il Ryland aveva proprio allora lanciato con successo ...
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maniera
manièra (ant. manèra) s. f. [dal fr. ant. maniere, uso sostantivato dell’agg. manier, propr. «che si fa con le mani»]. – 1. a. Modo particolare di operare, di comportarsi: non tutte le operazioni si svolgeranno alla (o nella) stessa...
bestia
béstia s. f. [lat. bēstia]. – 1. Nome generico di ogni animale, escluso però l’uomo, anzi spesso in contrapp. all’uomo: lo pensiero è propio atto de la ragione, perché le b. non pensano (Dante); vivere, mangiare, dormire come una b.,...