Nell’Antico Testamento, il personaggio oggetto dell’unzione divina, re o sommo sacerdote. Nell’uso posteriore il nome si specializza a indicare l’«unto» per eccellenza, inviato dal Signore come re e salvatore [...] del Vicino Oriente e in quelle misteriche e soteriologiche del mondo ellenistico e tardo antico. Per traslato, poi, può dirsi messianica ogni ideologia o dottrina politica che dia luogo, nei suoi adepti, a un’attesa o aspettativa di natura in certo ...
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Concezione, propria delle religioni ebraica e cristiana, relativa all'attesa e alla persona del messia. Nell'Antico Testamento il m. è espresso soprattutto come speranza del ritorno di un re ideale della [...] . Attorno al periodo della nascita di Gesù l'aspettativa messianica era molto viva e riguardava figure diverse, per es. un messia regale o uno sacerdotale. Il pensiero ebraico, respinto Gesù come messia, ha ulteriormente elaborato questo concetto ...
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VOLTAIRE, François-Marie-Arouet, de
Lorenzo GIUSSO
Nacque a Parigi il 20 febbraio 1694. Egli ebbe in un collegio di gesuiti un'eccellente educazione umanistica, e a dodici anni già componeva versi che [...] (1769), contrappongono all'universale religione naturale, di cui è depositario il genere umano, l'insostenibilità del messianismoebraico che si presume unico interprete della divinità. Con eguale foga vengono attaccati i testi del Nuovo Testamento ...
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Ebraista e bibliografo, nato a Castelnuovo d'Ivrea (oggi Castelnuovo Nigra in provincia di Aosta) il 25 ottobre 1742, morto a Parma il 23 marzo 1831. Laureatosi in teologia a Torino, professò dal 1769 [...] ) e sulle stampe del sec. XVI (Annales H.-t. ab a. 1501 ad 1540, Parma 1799), a studî sul messianismoebraico (Della vana aspettazione degli Ebrei del loro Re Messia, Parma 1773; Bibliotheca judaica antichristiana, Parma 1800), a versioni di libri ...
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CASTELLI, David
Fausto Parente
Nacque a Livorno il 30 dic. 1836 da Abramo Isacco e da Rachele De Medina. Il padre, un avvocato, era figlio di Samuele Castello, figlio, a sua volta, di Abramo Isacco [...] chiara incertezza metodologica attribuibile, in parte, anche all’ancora non del tutto compiuta formulazione del problema del messianismoebraico da parte della critica d’Oltralpe, ma che, come vedremo, caratterizzerà anche le ricerche successive del ...
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SOCIALISMO
Rodolfo MONDOLFO
. Termine introdotto per la prima volta da R. Owen in un manifesto del 1820 e usato poi con varie gradazioni di significato (che ne rendono difficile una definizione) a indicare [...] è opera solo della malvagità umana.
Ma già dal sec. I il cristianesimo aveva ripreso il motivo ispiratore del Messianismoebraico, traendone il millenarismo, che si svolge in forme varie, fra cui anche il montanismo (v.), specialmente diffuso nel sec ...
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NUMERI
Alberto Vaccari
. È il quarto libro del Pentateuco e della Bibbia, così detto per una servile traduzione, passata in quasi tutte le lingue, del titolo'Αριϑμοί, che porta nella versione greca [...] conchiude: "ed anch'esso (l'invasore d'Occidente) perirà". La caducità degl'imperi terreni è elemento sostanziale del messianismoebraico, che sulle rovine di essi vede innalzarsi il regno eterno del Messia (cfr. Daniele, VII).
Bibl.: Commenti ai ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Catalani
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
L’estetica novecentesca, nelle sue molteplici e spesso irriducibili configurazioni, ha [...] dialettico – rappresenta invece lo sforzo di avvicinarli al marxismo. Anche nel pensiero di Walter Benjamin marxismo e messianismoebraico si mescolano ad altre componenti. L’origine del dramma barocco tedesco (1928) studia un genere letterario in ...
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GESÙ CRISTO
Leone TONDELLI
Giuseppe FILOGRASSI
Alberto PINCHERLE
Guillaume DE JERPHANION
. Secondo la dottrina cattolica è il Figlio di Dio, seconda Persona della Trinità divina, incarnato e fatto [...] Gesù da David e da Abramo, da cui era profetizzata la discendenza messianica. Sembrano entrambe d'origine palestinese. Per conciliarle si è supposto: o che intervenga la legge ebraica del "levirato" (Deut., XXV, 5-6; tale soluzione fu sostenuta sulla ...
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. Quel gruppo di tribù appartenente alla grande famiglia etnica semitica che nell'ultimo quarto del secondo millennio a. C. occupò la Palestina e si costituì in unità nazionale si diede dapprima il nome [...] speranza in un avvenire migliore.
Da questa speranza nasce il messianismo, il cui sviluppo, complicato da elementi di svariatissima origine e natura, appartiene al periodo della storia ebraica posteriore all'esilio, ma i cui inizî si riscontrano già ...
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messianismo
s. m. [der. di messianico, sul modello del fr. messianisme]. – 1. Concezione, propria delle religioni ebraica e cristiana, relativa all’attesa del Messia, alla sua persona e alla sua funzione storica. Più ampiamente, attesa di...
yiddishofono
s. m. e agg. Chi o che si esprime in yiddish, lingua propria delle comunità degli ebrei ashkenaziti, che si caratterizza per la fusione di elementi tedeschi, ebraico-aramaici, neolatini e slavi. ◆ Secondo le ultimissime rilevazioni,...