Regista cinematografico ungherese (Vác 1921 - Budapest 2014), tra i più significativi esponenti del cinema magiaro. Dopo studî di etnologia e storia dell'arte, ha girato una serie di cortometraggi negli anni Sessanta e si è affermato come autore di film in cui l'uso di coreografie, canti e costumi popolari, una visione rituale e metaforica della storia, il linguaggio del piano-sequenza, definiscono ...
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Scrittore e sceneggiatore ungherese (Oroszvár, Slovacchia, 1926 - Budapest 2005). Nei suoi romanzi (Deszkakolostor "Il monastero di legno", 1959; A péntek lépcsőin "L'abbandono", 1959; Téli Sirokkó "Scirocco [...] in inverno", 1969; Vörös rekviem "Requiem rosso", 1975) rappresentò, con visione disincantata della vita, un'umanità disperata. Quasi tutti i film del regista MiklósJancsó si basano su sue sceneggiature. ...
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UNGHERIA.
Silvia Lilli
Ilenia Rossini
Chiara Puri Purini
Giulio Sangiorgio
– Demografia e geografia economica. Condizioni economiche. Storia. Architettura. Cinema. Bibliografia
Demografia e geografia [...] ritratti di incomunicabile dolore esistenziale di Ágnes Kocsis (Pál Adrienn, 2010). Mentre i film di Márta Mészáros e MiklósJancsó (morto nel 2010) dialogano tra rilettura storica e analisi caricaturale del presente, in forme popolari rispetto a ...
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Gaslini, Giorgio
Marta Tedeschini Lalli
Compositore, pianista e direttore d'orchestra, nato a Milano il 22 ottobre 1929. Musicista tra i più originali del jazz europeo, ha fuso felicemente procedimenti [...] nell'horror e nel thriller; tra le musiche di questo periodo si ricordano in particolare quelle di La pacifista (1970) di MiklósJancsó, Un omicidio perfetto a termini di legge (1971) di Tonino Ricci, La notte dei diavoli (1972) di Giorgio Ferroni ...
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Cinema
Gianni Rondolino
sommario: 1. Le nuove scuole nazionali degli anni sessanta. 2. La fine di Hollywood e la rinascita del cinema americano. 3. Il cinema europeo dell'ultimo trentennio. 4. Il cinema [...] (Rysopis, Se-gni particolari: nessuno, 1964; Success is the best revenge, 1984, in Gran Bretagna); gli ungheresi MiklósJancsó (Szegénylegények, I disperati di Sándor, 1964; Csend és kiáltás, Silenzio e grido, 1968), István Gaál (Magasiskola, I ...
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BEVILACQUA, Alberto
Alberto Bertoni
Nacque a Parma il 27 giugno 1934, da Mario e da Giuseppina (a tutti nota però come Lisa o Lisetta) Cantadori.
Il padre, che aveva aderito al fascismo, proveniva da [...] che nutrivano più da vicino il suo immaginario filmico (Jean-Luc Godard e Stanley Kubrick, Roberto Rossellini e MiklósJancsó) riconducendoli al tema incombente (poi autentico Leitmotiv della sua poesia) di una madre sulla soglia della follia, e ...
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DEGRADA, Francesco
Cesare Fertonani
Formazione e prime esperienze
Nacque a Milano il 23 maggio 1940 da Luciano, impiegato, e Hirte De Libero; lo zio materno, che ebbe una fondamentale importanza nella [...] Muti, segnatamente l’Otello di Verdi al Comunale di Firenze con la seconda versione del finale del terz’atto (regìa di MiklósJancsó, 1980) e poi, alla Scala di Milano, Lo frate ’nnamorato di Pergolesi (Roberto De Simone, 1989), Nina o sia La pazza ...
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Nome d'arte di Maria Luisa Ceciarelli, attrice cinematografica e teatrale, nata a Roma il 3 novembre 1931. Consegnata alla storia del cinema come musa dei drammi borghesi di Michelangelo Antonioni, ha [...] regia di Roger Vadim, Modesty Blaise (1966; Modesty Blaise, la bellissima che uccide) di Joseph Losey, La pacifista (1971) di MiklósJancsó, Le fantôme de la liberté (1974; Il fantasma della libertà) di Luis Buñuel, La raison d'état (1978; Ragione di ...
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Makk, Károly
Silvana Silvestri
Regista cinematografico ungherese, nato a Berettyóújfalu il 23 dicembre 1925. Solido professionista, la cui opera è stata costantemente accompagnata dal favore del pubblico, [...] cominciato a lavorare per la televisione, mentre altri, come István Szabó e Pál Gabór, hanno seguito l'esempio di MiklósJancsó, già attivo nelle coproduzioni a partire dagli anni Sessanta. M. che secondo una linea di comportamento tipica dei registi ...
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La città del cinema
Gian Piero Brunetta
Il cinema arriva a Venezia
«Andémo, andémo alle vedute vive!»: come un gioioso grido di battaglia questa frase risuona nelle calli, rimbalza e guida la folla [...] successive che rimangono la Cenerentola della manifestazione. Tra gli autori si segnalano Nagisa Oshima, István Szabó, MiklósJancsó, Glauber Rocha, François Truffaut, Jerzy Skolimowski, una fitta schiera di italiani, ex contestatori e non, da ...
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