Sensazione di vomito imminente, che può o meno essere accompagnata da disgusto per il cibo, dolenzia epigastrica, pallore, sudorazione, scialorrea e altri disturbi di tipo neurovegetativo. Vari sono gli stimoli che possono indurre la n.: fattori emotivi, aumento della pressione endocranica, stimoli olfattori, visivi, gustativi, vestibolari, dolore, farmaci, disturbi degli organi toracici o addominali, ...
Leggi Tutto
NAUSEA (latinizzato dal tedesco Grau), Friedrich
Joseph Engert
Vescovo di Vienna, nato nel 1480 a Waischenfeld (Blancicampium) in Franconia, morto il 6 febbraio 1552 a Trento. Studiò in Germania e in [...] .
Lasciò alcuni scritti pastorali, di cui il principale è Rerum conciliarium libri quinque, Lipsia 1538.
Bibl.: J. Metzner, Fr. Nausea, Ratisbona 1884, con elenco degli scritti del N.; L. v. Pastor, Storia dei papi, tarduz. ital., IV [ristampa]-VI ...
Leggi Tutto
Teologo cattolico (Waischenfeld, Bamberga, 1480 circa - Trento 1552); studiò in Germania e in Italia, segretario del cardinale L. Campeggi nella missione in Germania (1524), consigliere del re Ferdinando alla dieta di Spira del 1529, vescovo di Vienna (1541). Si adoperò per la conciliazione tra luterani e cattolici (colloqui di Haguenau e Worms, 1540-41) e propose al Concilio di Trento di concedere ...
Leggi Tutto
palonosetron
Farmaco antiemetico (previene la nausea e il vomito) antagonista dei recettori intestinali della serotonina. Il p. è utilizzato per la prevenzione della nausea e del vomito associati a chemioterapia [...] con farmaci altamente emetogeni (per es., il cisplatino) ...
Leggi Tutto
indigestione
Complesso di turbe digestive (nausea o vomito, senso di peso epigastrico, ecc.) conseguente a ingestione di alimenti in eccesso. Nel linguaggio medico si preferisce la locuzione dispepsia [...] (➔) acuta ...
Leggi Tutto
La nausée Romanzo filosofico (1938; trad. it., La nausea, 1948) di J.-P. Sartre. Concepito inizialmente come un "penso sulla contingenza" e in una stesura intermedia intitolato Mélancholie, il romanzo, [...] di trasferirsi a Parigi, dove si dedicherà, forse, alla stesura di un romanzo. Ma il vero tema del libro è la "nausea" che fin dalle prime pagine assilla il protagonista, incapace di dare una qualunque giustificazione all'esistenza, che gli si rivela ...
Leggi Tutto
stucco
Alessandro Niccoli
Propriamente vale " sazio fino alla nausea " per aver ingerito cibo in quantità eccessiva o troppo saporoso. Ricorre solo nella confessione di Alessio Interminelli, il quale [...] individua la causa della sua dannazione nelle lusinghe / ond'io non ebbi mai la lingua stucca (If XVIII 126).
L'uso traslato si spiega con il fatto che la lingua è organo della fonazione ma anche del gusto, ...
Leggi Tutto
fenotiazina
Farmaco che trova impiego come antipsicotico e nel trattamento di nausea e vomito. Le f. furono sintetizzate alla fine del 19° sec. come coloranti, ma solo dopo il 1930 si scopri che una [...] di esse, la prometazina, possedeva effetti sedativi e antistaminici; si uso in seguito negli stati di agitazione dei pazienti psichiatrici e per potenziare l’anestesia generale; per lo stesso scopo venne ...
Leggi Tutto
talidomide
Farmaco ipnotico-sedativo. Negli anni Sessanta del 20° sec. veniva somministrato come anti nausea alle donne in gravidanza; avendo però un elevato effetto teratogeno (dimostrato da malformazioni, [...] in genere focomeliche, comparse in bambini nati da madri che ne avevano fatto uso in gravidanza), il suo impiego è stato vietato. Attualmente (2009) viene utilizzato negli ospedali per il trattamento dei ...
Leggi Tutto
Intossicazione provocata da chinino (➔ china), che si manifesta con disturbi vari: vertigini, convulsioni, confusione mentale, disturbi acustici, turbe visive, nausea, vomito ecc. ...
Leggi Tutto
nausea
nàuṡea s. f. [dal lat. nausea «mal di mare», gr. ναυσία, variante ionica di ναυτία, der. di ναῦς «nave»]. – 1. In medicina, stato di malessere caratterizzato da un senso di fastidio e di oppressione all’epigastrio, da propensione al...
nauseare
nauṡeare v. tr. [dal lat. nauseare, nel lat. class. «avere nausea», nel lat. tardo «eccitare la nausea»] (io nàuṡeo, ecc.; poco usate, per ragioni di eufonia, le forme, che d’altronde sono le sole regolari, nauseiamo dell’indic. e...