novenàrio Nella metrica italiana, verso che ha come ultima posizione tonica l'ottava. Fu usato raramente nell'antica poesia (Dante lo considerò come un metro estraneo alla lirica), pur conoscendo una certa [...] diffusione sostenuta dall'imitazione dell'octosyllabe francese e provenzale. Ottenne maggiore fortuna nella poesia moderna, a partire da G. Pascoli e G. D'Annunzio ...
Leggi Tutto
novenario
Il n. è dei versi imparisillabi l'unico duramente condannato da D. in VE II V 6 Neasillabum vero, quia triplicatum trisillabum videbatur, vel nunquam in honore fuit, vel propter fastidium absolevit. [...] D. ha adoperato il n. soltanto nei versi della fronte della ballata giovanile Per una ghirlandetta.
Anche per questo particolare tale ballata è assai diversa dalle forme di quelle adottate e diffuse dal ...
Leggi Tutto
anacrusi
. L'a., se per a., come fatto metrico, s'intende l'aggiunta di una sillaba atona all'inizio del verso, quale si ha, ad esempio, nell'ottonario laudistico, così da provocare un'alternanza di [...] ottonario (fondamentalmente trocaico), con novenario (fondamentalmente giambico), non è presente nella versificazione dantesca: si tratta del resto di elemento tecnico proprio della tradizione giullaresca. ...
Leggi Tutto
imparisìllabo In grammatica, e soprattutto nella grammatica latina, nome o aggettivo che nella flessione cambia numero di sillabe, di solito fra il nominativo e gli altri casi (es. in lat. felix felicis); [...] anche sostantivato: gli i. della 3a declinazione. In metrica, che ha numero dispari di sillabe; tra i versi i., il quinario, il settenario, il novenario, l'endecasillabo. ...
Leggi Tutto
ottonario
Questo verso viene giudicato da D. in VE II V 7 in fascio con tutti i parisillabi: Parisillaba vero propter sui ruditatem non utimur nisi raro; essi hanno in sé la natura dei numeri pari che [...] D. non adopera l'o., che in alternanza con il novenario era proprio di varie zone poetiche da lui non conosciute o trascurate (poesia settentrionale, lauda umbra, ecc.). O.-novenari sono reperibili, peraltro piuttosto raramente, in Iacopo da Lentini ...
Leggi Tutto
. Verso di dieci sillabe con ritmo ternario ascendente: le arsi sono dunque fisse sulla terza sillaba, la sesta e la nona. Per es.: Soffermáti sull'árida spónda. La cesura cade dopo il primo accento ritmico: [...] 'atona, o, più raramente, di due atone. Il verso è di antico uso: nel periodo delle origini si alternava con il novenario, come in Iacopone e in genere nella ballata. Modernamente è stato usato in strofe monocole: gli esempî migliori sono offerti dal ...
Leggi Tutto
Metrica
Sergio Bozzola
Le regole della scrittura in versi
Ogni scrittore che compone versi si sottopone volontariamente ad alcune regole. Possiamo paragonare tali regole a quelle che governano, per [...] è divenuto celebre il decasillabo (soprattutto quello di Alessandro Manzoni). Tra gli altri imparisillabi, Giovanni Pascoli ha reso famoso il novenario.
La metrica si occupa in secondo luogo delle rime. La rima è l’identità della parte finale di due ...
Leggi Tutto
accento
. Nell'unico luogo in cui compare, parole di dolore, accenti d'ira (If III 26), ha il valore di "tono di voce " esprimente il sentimento dell'ira. Questa interpretazione è dominante presso gli [...] moderno vede in a. un sinonimo di " parole "; il Sapegno intende " interiezioni ".
Per l'a. tonico, v. ACCENTUAZIONE; per gli a. ritmici nei versi, v. DECASILLABO; ENDECASILLABO; NOVENARIO; OTTONARIO; QUATERNARIO; QUINARIO; SENARIO; SETTENARIO. ...
Leggi Tutto
La versificazione è l’insieme di norme e consuetudini che presiedono alla produzione del verso, unità metrica fondamentale tanto nei sistemi quantitativi (tipicamente, quelli delle letterature classiche [...] voi, dónna portáre»: Rime X), è diffuso in combinazioni anisosillabiche con l’ottonario (tanto che si parla anche di otto-novenario) nella poesia giullaresca o religiosa (per es. in Iacopone da Todi): in questi casi il secondo accento è in prevalenza ...
Leggi Tutto
Si chiama comunemente, senz'altro, esametro l'esametro dattilico, il verso che da Omero in poi è tradizionale per tutta l'antica epopea (v.) greca e romana, compresa anche quella che noi chiameremmo piuttosto [...] . Dati, L. B. Alberti). Il Carducci compose esametri di un settenario più un novenario o un ottonario, o di un senario più un novenario, o di un quinario più un novenario o un decasillabo. Più fedelmente si modellò sugli schemi antichi il Pascoli. In ...
Leggi Tutto
novenario
novenàrio agg. e s. m. [dal lat. novenarius «che consta di nove» (der. di novenus: v. novena)]. – Composto di nove parti: quasi esclusivam. nella locuz. verso n. (o assol. il n.), verso di nove sillabe (o, più propriam., di nove...
alcmanio
alcmànio (meno com. alcmànico) agg. e s. m. [dal lat. alcmanius]. – Nella metrica classica, (metro) a., tetrametro dattilico così denominato dal nome del poeta lirico Alcmane (fine del sec. 7° a. C.) cui si faceva risalire: poteva...