suggetto (subietto; agg.)
Come aggettivo, qualifica l'individuo il quale ontologicamente ‛ non può non ' agire se non rispettando la legge naturale insita in sé o nelle cose (v. SUGGETTO); qualifica anche [...] ‛ Subiezione ', distinto da, e correlato con, ‛ conoscenza ' e ‛ obedienza ', viene a precisarsi come il momento più propriamente ontologico del servigio. Al § 6 conviene questo comento ... essere subietto a quelle [le canzoni] in ciascuna sua [condi ...
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In filosofia, il termine a., nel latino scolastico actus, traduzione del greco ἐνέργεια e ἐντελέχεια, risponde ai significati che questi termini hanno nella filosofia aristotelica: a. è l’esistenza dell’oggetto [...] in quanto realizzata; si oppone a potenza cui l’a. ontologicamente precede come realizzazione perfetta e fine. Deriva di qui il significato di a. come operazione di piena esplicazione dell’esistenza realizzata. Nella gerarchia aristotelica degli ...
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Psichiatra e psicoterapeuta svizzero (San Gallo 1903 - Zollikon, Zurigo, 1990). Di formazione psicanalitica e antropoanalitica, si è occupato delle perversioni sessuali, sostenendo che a determinare la [...] norma è unicamente il rapporto dei partner. Ha cercato di spiegare (con Binswanger e a differenza di Jung) ontologicamente e non psicologicamente il Sé dell'uomo. Opere principali: Einführung in die psychosomatische Medizin (1954); Sinn und Gehalt ...
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individuazione, principio di
Criterio o elemento della determinazione ontologica dell’ente singolo che rende ragione della sua unità e indivisibilità e quindi della differenziazione di due cose l’una [...] senso del tutto particolare il principio di i. è inteso da Nietzsche, in cui la critica ravvisa un principio ontologico applicato al problema della distinzione dell’essere umano (Mensch) dal resto del mondo, laddove carattere individuante dell’uomo è ...
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mente, filosofia della
Mario De Caro
La riflessione sulla mente è antica quanto la filosofia, ma è solo nel Novecento che la filosofia della mente si è resa disciplina autonoma. I prodromi della concezione [...] è solo a metà del secolo successivo che nasce un’autonoma branca della filosofia che si occupa dell’epistemologia e dell’ontologia della mente. Dopo la metà del secolo, viene messa in crisi l’idea materialistica della riduzione degli eventi mentali a ...
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metafisica
Termine non utilizzato nella filosofia antica, ed entrato nell’uso in epoca tardo-antica e medievale, dapprima per designare i trattati di Aristotele che seguono quelli di fisica («μετὰ τὰ [...] l’autonomia della disciplina concepita ormai come studio dell’ente e avvia la linea che condurrà in età cartesiana all’‘ontologia’ dapprima, in Clauberg (1647; 1660; 1664; seppure il conio del termine sia già registrato nel 1606 in J. Lorhard, Ogdoas ...
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musica, filosofia della Grandi teorizzazioni hanno scandito la filosofia della m.: quelle di Pitagora (l’armonia musicale come espressione della più generale armonia del cosmo), di Platone (ancora una [...] celesti), di Hegel (il suono che, nella duplice vita della musica, rappresenta la componente superiore perché ontologicamente determinante rispetto al segno, anche se nella costruzione sistematica della gerarchia delle arti la musica viene trascesa ...
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Politica
Angelo Panebianco
sommario: 1. Che cosa è la politica. 2. Sulla storia dell'idea di politica. 3. La politica oltre lo Stato. 4. La politica come governo. 5. Fine della politica? □ Bibliografia.
1. [...] risulti sempre il tentativo di definire la politica. Secondo alcune interpretazioni, la difficoltà sarebbe ontologicamente fondata, dipenderebbe dalla natura perennemente ambigua dell'oggetto (v. Ornaghi, 1993). Secondo altre interpretazioni ...
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Hermes, Georg
Teologo (Dreierwalde, Vestfalia, 1775 - Bonn 1831). Fu prof. di dogmatica a Monaco (1807) e poi a Bonn (1819). Cattolico, sotto l’influsso del pensiero kantiano cercò di fondare la fede [...] ogni certezza umana – sosteneva H., che negava, sulla scia di Kant, la possibilità di cogliere una realtà ontologicamente fondata fuori del soggetto – è necessario sospendere l’assenso di fede finché non siano razionalmente dissipati tutti i dubbi ...
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LOSSKIJ, Nikolaj Onufrievič
Leonida Gancikoff
Filosofo russo, nato il 6 dicembre 1870; dal 1900 insegnò filosofia all'università di Pietroburgo; nel 1922 fu dal governo sovietico esiliato dalla Russia [...] il sistema dell'"organico e concreto ideal-realismo", il L. vigorosamente afferma la realtà ideale che esiste ontologicamente e costituisce il fondamento dell'esistenza empirica. Basandosi su una sintesi originale della monadologia di Leibniz con la ...
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ontologia
ontologìa s. f. [comp. di onto- e -logia]. – Nel linguaggio filos., la scienza dell’essere in quanto essere: il termine è stato introdotto nel sec. 17° e deve in partic. la sua fortuna al filosofo ted. Christian Wolf (1679-1754)...
ontologico
ontològico agg. [der. di ontologia] (pl. m. -ci). – 1. Che riguarda la conoscenza dell’essere (nel sign. filosofico della parola), della realtà, dell’oggetto in sé: concezioni o.; analisi ontologica. Con accezione partic., prova...