Lessicografo e letterato (Castel di Cireglio, Pistoia, 1852 - ivi 1902). La più importante delle sue opere lessicografiche è il Nòvo dizionàrio universale della lingua italiana (2 voll., 1887-91), scritto [...] interamente in grafia ortoepica (con accenti e lettere speciali), e fondato sull'uso colto fiorentino secondo la teoria manzoniana: ne ricavò poi un Nòvo dizionàrio scolàstico (1892), un Pìccolo dizionàrio della lingua italiana (1895) e un ...
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Letterato (Firenze 1653 - ivi 1729), fratello di Salvino. Prof. di greco nello Studio fiorentino, fu tra i compilatori del Vocabolario della Crusca. Oltre a Prose toscane (1715) e Sonetti (1728), pubblicò [...] numerose traduzioni di poeti latini, francesi, inglesi e soprattutto greci; in una di esse, Della pesca e della caccia di Oppiano (1728), sperimentò una sua grafia ortoepica. ...
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ORTOGRAFIA e ORTOEPIA (dal gr. ὀρϑός "giusto, retto" e γράϕω "scrivo", εἰπεῖν "parlare")
Stefano La Colla
ORTOEPIA L'ortografia dà le nome per scrivere correttamente una lingua, l'ortoepia invece insegna [...] è neanche avuto il coraggio di modificare la grafia di soqquadro, unica parola ancora in uso scritta con due q.
In quanto all'ortoepia, si è d'accordo nel riconoscere come norma l'uso fiorentino delle persone colte: ma anche di questo non si segue la ...
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Prima di affrontare la descrizione del sistema fonologico dell’italiano, occorre illustrare brevemente il significato del termine fonologia. Lo studio dei suoni prodotti dall’apparato fonatorio è l’oggetto [...] 3.1).
La presente descrizione della fonologia dell’italiano assumerà come modello la varietà standard (basata sulla pronuncia ortoepica) comparata con quelle delle principali varietà regionali.
L’italiano appartiene al gruppo delle lingue romanze o ...
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RIGUTINI, Giuseppe
Emiliano Picchiorri
RIGUTINI, Giuseppe. – Nacque il 31 agosto 1829 a Lucignano di Val di Chiana, in provincia di Arezzo, da Lorenzo, fabbro, e da Assunta Marsili, primogenito di sette [...] italiana, come si legge fin dal frontespizio, con una stretta saldatura tra la questione ortografica e quella ortoepica; largo spazio è riservato alla punteggiatura, anche con intenti prescrittivi: si criticano, per esempio, l’uso combinato ...
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BARTOLI, Giorgio
Piero Fiorelli
Nacque il 4 ottobre 1534.
"Gentiluomo Fiorentino" è qualificato nel frontespizio dell'unico suo libro, postumo, al quale è raccomandata la sua meritata fama di precursore [...] , parte originali e parte tradotte dal greco.
In tutti gli autografi conosciuti il B. applica correntemente un'ortografia che, senza esser proprio ortoepica, distingue i e u vocali da i e v consonanti, s e z sorde da s e z sonore: sono i quattro ...
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Scienza indiana: periodo vedico. I Veda
Christopher Minkowski
I Veda
Le raccolte di formule vediche (Saṃhitā) rappresentano l'anima della tradizione vedica, il nucleo della tradizione dell'induismo [...] pervenute, nonostante i risultati pressoché stupefacenti del lavoro della tradizione mnemonica, sono state soggette a 'diaskeúasis ortoepica', a ricompilazione o, nei casi peggiori, a fusione, corruzione e scomparsa.
Di tutta la letteratura vedica ...
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Pronuncia è il termine correntemente usato, anche dai non specialisti, per designare il modo di articolare i suoni di una lingua (si parla infatti di pronuncia della erre, di difetto di pronuncia, ecc.) [...] «esente da inflessioni dialettali» e in parecchi casi ci sono riusciti attraverso speciali corsi di preparazione fonetica e ortoèpica. Perché ciò che si ottiene nelle accademie di arte drammatica, nelle scuole di recitazione, nei corsi […] della RAI ...
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ortoepia
ortoepìa s. f. [dal gr. ὀρϑοέπεια, comp. di ὀρϑός «retto, corretto» e ἔπος «parola»]. – La corretta pronuncia di una lingua, considerata sia nel proprio sviluppo orale sia in rapporto con la scrittura (non però con riferimento a eventuali...
ortoepico
ortoèpico agg. [der. di ortoepia] (pl. m. -ci). – Che riguarda l’ortoepia, la retta pronuncia delle parole: scrittura o.; segni o.; regole o.; dizionario o., che si limita a indicare la corretta pronuncia delle parole.