PLURALISMO
Guido Calogero
. Termine filosofico, designante in generale ogni concezione che consideri la realtà come costituita da una pluralità di principî, non riducibile a una più profonda unità. [...] platonico, asserente insieme la molteplicità delle cose e la molteplicità delle idee). Ma s'intende che, in tal senso, il pluralismo può assumere gli aspetti più varî: né c'è sistema filosofico che, per certi suoi lati, non possa essere sussunto ...
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Élites, teoria delle
Giorgio Sola
Introduzione
La teoria delle élites si propone di spiegare scientificamente una delle tendenze indiscutibili della storia umana: il fatto che, in ogni società e in [...] , coercitivo e unidirezionale, dal momento che dal vertice fluisce a senso unico verso la base della piramide sociale. Per i pluralisti, invece, il potere ha un carattere relazionale e non è una sostanza immutabile che conserva uno stesso peso e una ...
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I pensatori del primo periodo della filosofia greca, antecedente all’età socratico-platonica. Il termine si è imposto nell’uso soprattutto per effetto dell’opera di H. Diels, che intitolò la silloge delle [...] i testi del più antico pensiero religioso greco, quelli della scuola ionica, quelli dell’eraclitismo e dell’eleatismo, quelli dei pluralisti, e infine, in appendice, quelli dei sofisti. Il termine p. ha d’altronde acquistato anche un senso non ...
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vita
La condizione di ciò che vive, cioè degli organismi dotati di una forma specifica, di una costituzione chimica determinata, capaci di conservare, ed eventualmente reintegrare, la propria forma e [...] biologico; per es., nell’identificazione dell’aria con la vita da parte di Diogene di Apollonia, nelle teorizzazioni dei pluralisti, o di Empedocle, che in alcuni frammenti parla della v. come dell’armonica unione dei quattro elementi (fuoco, aria ...
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Filosofo greco del sec. V a. C., della cui vita poco è noto. Tardo seguace della scuola ionica, e in particolare di Anassimene, cercò di difendere il principio fondamentale della sua fisica in un'età che [...] con cui D. doveva nuovamente giustificare il monismo del secondo di fronte al pluralismo del primo. Partendo da esigenze di carattere eleatico, i pluralisti avevano cercato di giustificare insieme l'essere e il divenire trasferendo il primo negli ...
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di Anna Longhini
In occasione del cinquantesimo anniversario della costituzione del think tank tedesco per gli affari e la sicurezza internazionali Swp (Stiftung Wissenschaft und Politik), nell’ottobre [...] e unitaria, l’approccio delle politiche pubbliche è da sempre stato maggiormente incline a considerare modelli pluralisti, cosiddetti multi-attoriali. Tali modelli sono, tuttavia, stati adottati soprattutto nella spiegazioni di politiche diverse ...
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Politologo statunitense, nato a Inwood (Iowa), il 17 dicembre 1915. Addottoratosi in scienza politica nell'università di Yale, ha qui trascorso tutta la sua carriera accademica, dal 1946 al pensionamento [...] dalla tesi di Wright Mills, i cosiddetti studiosi "élitisti", per i quali il potere è controllato da una o poche élites; da quella di D., i "pluralisti", secondo i quali il potere è diffuso fra più gruppi sempre in competizione reciproca.
Democrazia ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Anassagora e Democrito
Maria Michela Sassi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Anassagora e Democrito “firmano” modelli cosmologici che [...] Empedocle per un verso e gliatomisti per l’altro, viene annoverato tradizionalmente (e correttamente) fra i pensatori cosiddetti pluralisti, in quanto sostiene, contro la negazione eleatica del divenire fisico, che questo non è frutto di mero inganno ...
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Sofista
(Σοφιστής) Dialogo di Platone. Vi si discute lo statuto dell’essere a partire dalle relazioni fra uno e molteplice, identico e diverso, riprendendo i temi trattati nel Parmenide (➔) e nel Teeteto [...] degli «amici delle forme» (che ammettono molteplici forme intelligibili; 245 e-246 d), e dalla ulteriore contrapposizione fra «monisti» e «pluralisti» (242 b-243 c). Per comprendere il modo in cui l’essere si predichi dei termini da cui sorgono tali ...
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SARACENI DI SICILIA
AAnnliese Nef-Henri Bresc
I temi incrociati dei rapporti tra Federico II e i musulmani di Sicilia, dei legami dell'imperatore con i sovrani musulmani e della sua politica relativa [...] culto organizzato né quadri, mentre Lucera (v.) mantenne per mezzo secolo l'organizzazione decentrata, l'autonomia e i principi pluralisti dello stato normanno.
I rapporti con il mondo dell'Islam. Sovrano di un Regno che comprendeva una significativa ...
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plurale
agg. e s. m. [dal lat. pluralis, der. di plus pluris «più»]. – Che si riferisce a più persone o cose, che indica o esprime il concetto della molteplicità. È termine usato esclusivam. in linguistica e grammatica, in quanto costituisce...
pluralismo
s. m. [der. di plurale]. – 1. In filosofia, ogni concezione che consideri la realtà come costituita da una pluralità di principî (in opposizione al monismo) considerati tutti egualmente primi e non riducibili uno all’altro; a volte...