Applicazione allo studio delle società umane dei principi darwiniani della lotta per l'esistenza e della selezione naturale, diffusa nella seconda metà dell'Ottocento a opera dei pensatori positivisti, [...] in particolare H. Spencer. La locuzione è rimasta nell'uso corrente soprattutto con significato polemico per indicare teorie razziste; alcune tesi del d. sono però state riprese dalla sociobiologia novecentesca ...
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Filosofo italiano (n. Casteldidone, Cremona, 1828 - m. suicida a Mantova nel 1920). Sacerdote, nel 1871 smise l'abito talare e dal 1881 al 1920 insegnò storia della filosofia all'univ. di Padova, divenendo [...] aspetti di un'unica realtà oggettiva, che si evolve dall'indistinto al distinto. Tra le opere, La morale dei positivisti (1878) e L'unità della coscienza (1898).
Vita
Sacerdote (1851), insegnante (1852-67) nel seminario di Mantova, canonico (1863 ...
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Filosofo (Mosca 1853 - Uzkoe, Mosca, 1900), figlio dello storico Sergej Michajlovič. Il suo insegnamento universitario a Mosca (iniziato con molto successo nel 1874 con la prolusione Krizis zapadnoj filosofii. [...] Protiv pozitivistov "Crisi della filosofia occidentale. Contro i positivisti") e poi a Pietroburgo (iniziato nel 1880 con la prolusione, anch'essa famosa, Kritika otvlečënnych načal "Critica dei principî astratti"), fu interrotto nel 1881 dall' ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luciano Bottoni
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nella seconda metà dell’Ottocento la letteratura analizza la realtà, denunciando le [...] senza conseguenze, solo che se ne ritengano le parti più vitali. Nella sua "tipicità", l’uomo deinteriorizzato dei positivisti può anche significare la fiducia – dichiarata da Taine – nell’intelligibilità dell’esistenza. E questo motivo non sfugge ai ...
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GISSING, George
Mario Praz
Romanziere, nato a Wakefield il 22 novembre 1857, morto a Saint-Jean-de-Luz il 28 dicembre 1903. Fu in America, dove cercò invano di guadagnarsi la vita scrivendo; in Germania, [...] a Jena, dove diede lezioni e studiò Häckel, Schopenhauer, Comte e i positivisti; tornò a Londra e conobbe le miserie della bohème letteraria. Un legato di un centinaio di sterline gli permise di pubblicate nel 1880 Workers in the Dawn; in seguito ...
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SOCIOLOGIA
Raymond Boudon
Costantino Cipolla
Roberto Cipriani
Filippo Barbano
Filippo Barbano
(XXXI, p. 1019; App. III, II, p. 761; IV, III, p. 356)
Logica ed epistemologia della sociologia. - Le [...] equivoca, dal momento che il movimento positivistico è un movimento di idee complesso e il cui contenuto ha variato col tempo: il positivismo di E. Mach o quello di R. Carnap sono, per es., molto differenti da quello di A. Comte. L'idea secondo la ...
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ORANO, Paolo
Giorgio Fabre
ORANO, Paolo. – Nacque a Roma il 15 giugno 1875 da Giuseppe Orano Suella (1841-1908) e da Maria Fiorito Berti (1845-1919), secondo di sei fratelli.
Il padre, di origine sarda, [...] , ad ind.; S. Sechi, Dopoguerra e fascismo in Sardegna, Torino 1969, ad ind.; G. Angioni, Grazia Deledda, l’antropologia positivista e la diversità della Sardegna, in Grazia Deledda nella cultura contemporanea, I, a cura di Ugo Collu, Nuoro 1992, pp ...
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Filosofo inglese (Clapham, Londra, 1846 - Oxford 1924). Influenzato da T. H. Green, lettore e ammiratore di Hegel, con Bosanquet e McTaggart tra i maggiori esponenti del neo-idealismo inglese, propose [...] 19º. Con Ethical studies (1876) polemizzava sia contro l'etica edonistica e utilitaristica di J. S. Mill e dei positivisti inglesi, sia contro il formalismo dell'etica kantiana; B. riteneva che i doveri morali non derivassero dalla natura del singolo ...
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Filosofo, psicologo e psichiatra italiano (San Chirico Raparo, Potenza, 1864 - Firenze 1937). Teista e spiritualista, insegnò (1900-1933) filosofia teoretica all'Istituto di studî superiori di Firenze, [...] 1907 fondò la rivista Cultura filosofica, da lui diretta fino al 1917, in cui polemizzò vivacemente sia contro i positivisti sia contro i nuovi idealisti. Socio nazionale dei Lincei (1918-35). Scritti principali: Metafisica, scienza e moralità (1898 ...
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Spiegazione e comprensione
Raymond Boudon
Introduzione
I termini 'spiegazione' e 'comprensione', ai quali si deve aggiungere 'interpretazione', hanno una notevole importanza nel dibattito sulle scienze [...] in parte giusti. Il fatto che lo si riconosca e che allo stesso tempo si riconosca l'importanza delle esigenze del positivismo spiega come mai la querelle non ricompaia oggi che ai margini della comunità scientifica.In effetti, se le scienze umane si ...
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positivismo
poṡitivismo s. m. [dal fr. positivisme, der. di positif «positivo»]. – 1. Complesso orientamento filosofico, sorto in Francia nella prima metà del 19° secolo e poi diffusosi in tutta Europa assumendo caratteristiche diverse in...
positivista
poṡitivista agg. e s. m. e f. [der. di positivismo] (pl. m. -i). – 1. Che, o chi, segue il positivismo, come dottrina filosofica e come orientamento metodologico: un filosofo p.; i p. francesi, inglesi. Come agg., con il sign....