(lat. Latini) Popolazione indoeuropea giunta in Italia fra il 3° e 2° millennio a.C. e stanziatasi nel Latium vetus, regione che si estendeva dal basso corso del Tevere (a N) a Terracina (a S).
Storia
Oltre [...] con i Romani e potevano senza troppa difficoltà acquistare la piena cittadinanza romana. Ai tempi della prima guerra punica le colonie latine (circa 25) erano più numerose di quelle romane (7 o 8), e più abitate: nelle prime i coloni erano inviati a ...
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POLITORIO
Giuseppe Lugli
. Antichissima città dei PrisciLatini, conquistata secondo la tradizione da Anco Marzio, il quale trasportò gli abitanti a Roma relegandoli sull'Aventino. Livio (I, 33) e Dionisio [...] (III, 37, segg.) parlano di un tentativo di ripopolamento della città per parte dei Latini contrarî a Roma, tentativo che fu subito represso dai Romani, distruggendola interamente; per questo Plinio la ricorda come non più esistente al principio dell ...
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Periodo di riposo, di vacanza, festivo o no. Si tratta di un diritto irrinunciabile del lavoratore, previsto, contestualmente a quello del riposo settimanale, dalla Costituzione all’art. 36, co. 3, al [...] una festa indittiva romana che si celebrava in onore di Giove Laziale sul Monte Albano, in origine festa federale dei PrisciLatini, istituita, secondo la tradizione, dal re Fauno, o da Enea. Dopo la distruzione di Alba Longa, che vi presiedeva ...
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Antichissima città del Lazio sui Colli Albani, fondata, secondo la leggenda, da figlio di Enea, Ascanio. Dopo di lui avrebbero regnato su A. undici re sino alla fondazione di Roma. La stessa Roma sarebbe [...] di A. e Romolo discenderebbe dalla stirpe reale di Alba. Sarebbe stata la capitale di un’antica lega religiosa dei priscilatini composta da 30 piccole comunità. Ogni anno i 30 populi Albenses si riunivano nel santuario federale sul Monte Cavo, per ...
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È lo strumento classico, usato fin dai tempi più remoti per rompere e smuovere la superficie del terreno per la coltivazione. Tutti gli aratri, anche i più semplici e rudimentali, sono sempre costituiti [...] cioè col suo ceppo. Né diverso dal primitivo aratro disegnato sulle rupi della Liguria era l'aratro usato dai prisciLatini, che i tardi nipoti ricordavano nelle monete commemorative delle fondazioni delle colonie (v. colonia): sempre il timone, la ...
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PALESTRINA (A. T., 24-25-26 bis)
Roberto ALMAGIA
Gioacchino MANCINI
Giovanni COLASANTI
Cittadina del Lazio in provincia di Roma, situata fra 420 e 470 m. di altezza sul versante meridionale del M. [...] e che era già città importante quando Roma era appena all'inizio della sua vita. I Prenestini vanno annoverati fra i prisciLatini e fecero parte della federazione delle trenta città laziali che avevano a capo Alba Longa. Secondo la tradizione, nell ...
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Nella storia delle religioni, divinità che ha un legame più stretto con una città rispetto a quello che la lega alle altre e perciò è da essa venerata con un culto particolarmente importante e solenne.
Nelle [...] Cipro, Elio a Rodi. Non era diversa la situazione nell’Italia arcaica: basti ricordare le singole città dei PrisciLatini che, pur riunite nella federazione religiosa accentrata intorno al culto di Iuppiter Latiaris, avevano ciascuna un proprio culto ...
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PALATINO (Palatium)
Giuseppe Lugli
È il colle sacro di Roma, su cui Romolo tracciò il solco primigenio, e sul quale fondò la nuova città, recingendola con muro e fossato, a guisa delle più antiche città [...] Campidoglio e dall'Esquilino. Al Tevere, il Palatino dovette tutta la sua importanza, perché i primi abitatori, i PrisciLatini, si stabilirono lassù per difendere e controllare il passaggio del più importante corso d'acqua del Lazio, passaggio che ...
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SIGILARIA
Gioacchino MANCINI
Con tal nome si designavano presso i Romani gli ultimi dei sette giorni in cui si celebravano le solenni e caratteristiche feste dei Saturnali (17-23 dicembre). Il nome [...] di sacrificio. In luogo di vittime umane, in specie di fanciulli vivi, che si diceva avessero offerto a Saturno i prisciLatini, si usò donare, in modo particolare ai fanciulli, piccole immagini di divinità di terracotta, di bronzo, e più tardi ...
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ROMA (Rüma; ῾Ρώμη)
Red.
F. Castagnoli,L. Cozza
G. Lugli
L. Franchi
R. A. Staccioli
N. Neuerburg
A. M. Sagripanti
J. B. Ward Perkins
A. M. Sagripanti
A. Terenzio
F. Magi
F. Magi
J. Ruysschaert
F. [...] valle Murcia lo separa dall'Aventino. Al Tevere il Palatino dovette la sua importanza, perché i primi abitatori, i PrisciLatini, discesi dai colli di Albalonga, si stabilirono lassù per difendere e controllare il passaggio del più importante corso d ...
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prisco
agg. [dal lat. priscus, affine a prior e primus (v. priore e primo)] (pl. m. -chi), poet. – Che appartiene a età antichissima, che risale a tempi remoti: le p. genti; la p. nobiltà, la nobiltà degli antichi, o dei progenitori; un mio...
feta (Feta) s. f. (non com. m.) inv. Formaggio di latte di pecora o di capra, ma anche, in tempi più recenti, di vacca, a pasta semidura e friabile, da consumare fresco o leggermente stagionato, prodotto in Grecia e in altre zone dell’area balcanica....