settenàrio Verso composto di sette sillabe metriche, con accento principale fisso sulla sesta e uno o due altri su una delle prime quattro sillabe, da cui una grande varietà di armonia. Prevale il ritmo [...] giambico, con accenti sulla 2ª, 4ª e 6ª sillaba ("Rettor del cielo, io cheggio", F. Petrarca). È il verso più usato dopo l'endecasillabo, per lo più congiunto a questo e al quinario in varie forme strofiche ...
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settenario
Ignazio Baldelli
1. Il s. è considerato da D. nel De vulg. Eloq. come il verso secondo per importanza soltanto all'endecasillabo: Et dicimus eptasillabum sequi illud quod maximum est in celebritate [...] tal, che per lui, o perch'ella s'arretra, / non esce di faretra [vv. 6-7]: v. RIMA).
Di " elegiacità che si rivela nei settenari della sirima " parla il Contini (Rime 60) a proposito di E' m'incresce di me sì duramente, Rime LXVII (e lo spunto sarà ...
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Il settenario è un verso imparisillabo di sette sillabe ‘metriche’ (➔ metrica e lingua), con accento principale obbligato in sesta posizione (Beltrami 20024: 199-200; Menichetti 1993: 673; per l’uso dantesco, [...] e di Lorenzo Da Ponte, laddove il recitativo, al pari di altre forme sceniche, è un discorso libero di endecasillabi e settenari. Nell’arco del Settecento l’ode-canzonetta si adattò anche a temi seri, ricorrendo per es. nelle Odi di Giuseppe Parini ...
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quinario
Ignazio Baldelli
In VE II V 6, D., dopo aver affermato che il settenario segue per frequenza di uso e rinomanza l'endecasillabo, dice: Post hoc pentasillabum et deinde trisillabum ordinamus. [...] De vulg. Eloquentia. In questa canzone, d'impasto tecnicamente ‛ arcaico ', rilevante anche per altri aspetti (v. CANZONE; RIMA; SETTENARIO), il q. concorre alla forte diffrazione internamente al piede, e quindi in tutta la stanza, nel senso che tre ...
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ternario
Ignazio Baldelli
Nell'elenco di metri di VE II, D. pone nell'ordine di frequenza l'endecasillabo, il settenario, il quinario, il trisillabo: Post hoc pentasillabum et deinde trisillabum ordinamus. [...] del tutto m'ha lasciato / non per mio grato / ché stato non avea tanto gioioso (Rime LXXX; v. CANZONE; rima; settenario). La ‛ rithimorum repercussio ' porta a rime desinenziali o facili nella sede del t. (-ato, -ere, -enti, -ìa, -ala, -ante), anche ...
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De fermo sofferire
Incipit di una canzone di scuola bolognese, citato in VE II XII 6 come esempio di attacco settenario, invece che endecasillabo, in stanza di stile tragico.
Il componimento, parzialmente [...] conservato dal codice Vat. 3214 sotto il nome di un " mastro Simone Rinieri di Firenze " e attribuito a D. dallo Zaccagnini (Lirici dell'età di D., Firenze 1927, 99) è stato ritenuto dal Rajna opera di ...
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cesura
Gian Luigi Beccaria
. La struttura ritmica del verso, com'è noto, non è fondata unicamente sul numero delle sillabe e sugli accenti; il verso presenta delle pause interne. A parte le pause grammaticali [...] , la pausa ritmica detta c. (latino caedere, " tagliare "), che stacca il verso in due emistichi. Il quinario e il settenario per es. sono stati considerati dai metrici come frammenti dell'endecasillabo; e s'è voluto anche presentare l'endecasillabo ...
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VIZI e VIRTÙ
J. Baschet
I v. e le virtù sono categorie essenziali nelle rappresentazioni cristiane. Definiscono uno sguardo completo sulla realtà terrena e si inscrivono necessariamente all'interno [...] illustrano il De fructibus carnis et spiritus dello pseudo-Ugo di San Vittore, ogni albero porta invece sette frutti, corrispondenti ai settenari dei v. e delle virtù, ed è completato, alla radice e alla sommità, da Superbia e Adamo da una parte, da ...
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Metro accentuativo (dal gr. bizantino πολιτικός «borghese, comune») usato dai Bizantini dall’11° sec., formato di 15 sillabe in due membri: il primo, di 8 sillabe (=dimetro giambico della metrica greca), [...] è un settenario sdrucciolo; il secondo è di 7 sillabe (=dimetro giambico catalettico). È il metro preferito dai poeti neogreci del 19° secolo. ...
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stanza (stanzia)
Ignazio Baldelli
La s. nella canzone dantesca è già stata ampiamente illustrata (v. CANZONE). Qui si aggiunge sulle s. isolate e su alcune particolarità strutturali.
1. Due sono le s. [...] un massimo di 11 (Le dolci rime e Doglia mi reca), mentre soltanto la sirma di Poscia ch'Amor comincia con un settenario.
Di solito, D., per quello che è della relazione fra la sintassi e le unità metriche, rispetta i limiti delle parti fondamentali ...
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settenario
settenàrio agg. e s. m. [dal lat. septenarius, der. di septeni, distributivo di septem «sette»]. – 1. a. Nella metrica accentuativa, verso di sette sillabe (o, più propriam., di sette «posizioni metriche»: v. senario), con accento...
sonetto
sonétto s. m. [dal provenz. ant. sonet, che a sua volta è dal fr. ant. sonet «canzone, canzonetta», der. di son «suono»]. – Composizione metrica nata in Italia nel Duecento, di carattere prevalentemente lirico, formata di quattordici...