In linguistica, unità minima non ulteriormente analizzabile del significante. Il termine si è affermato con J. Baudouin de Courtenay e F. de Saussure. Dopo N.S. Trubeckoj, in opposizione a suono, denota [...] dal f. ‹b›,‹t› da ‹d› ecc. Inoltre, ‹p› e ‹b› sono nell’italiano comune contemporaneo due f. diversi (e non due varianticombinatorie o stilistiche) in quanto vi è almeno una coppia minima (per es., parca-barca) di unità d’ordine più complesso dei f ...
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Lingua
Luis J. Prieto
di Luis J. Prieto
Lingua
sommario: 1. Introduzione. 2. Lingua e parole. 3. Lingua e codice non linguistico. □ Bibliografia.
1. Introduzione
Il primo problema che si presenta quando [...] dunque a proposito della ‛norma'. Coseriu vi include, secondo la citazione fatta sopra, da una parte le varianticombinatorie, le quali, essendo, come abbiamo visto, la manifestazione di caratteristiche universali, sono a nostro parere pertinenti per ...
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Prima di affrontare la descrizione del sistema fonologico dell’italiano, occorre illustrare brevemente il significato del termine fonologia. Lo studio dei suoni prodotti dall’apparato fonatorio è l’oggetto [...] ; rompere) che in posizione interna di parola: pira (plur. di pirum) > pera.
La laterale latina (/l/) ha due varianticombinatorie: una apico-dentale [l] ed una dorso-velare [ɫ]. La prima compare davanti a vocale anteriore (lat. velim), mentre la ...
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Per i grammatici antichi, il termine consonante (gr. stoikhêion [o grámma] sýmphōnon, lat. littera consonans) indicava una lettera che (per es., gr. β, γ, δ, lat. b, c, d) si riteneva non potesse essere [...] di [s] e [z] e, analizzando la distribuzione dei due foni, si osserva che somigliano a varianticombinatorie (➔ variantecombinatoria) di uno stesso fonema poiché compaiono in contesti diversi, fatto salvo il contesto intervocalico; postalveolari o ...
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Per secoli l’italiano, fuori di Toscana, è stato imparato sui libri: per questo si è sottratto ai processi di trasformazione caratteristici delle lingue che si sono sviluppate dall’alto medioevo a oggi [...] da -sj-, data la collisione fonetica con gli allofoni intervocalici spirantizzati di /ʧ/ e /ʤ/, vennero rianalizzate come varianticombinatorie delle due affricate palatali, con la conseguenza che non ci fu più bisogno di distinguere graficamente ...
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La comunità greca italiana (➔ minoranze linguistiche) è distinta in due aree: quella salentina (nella provincia di Lecce) e quella calabrese (nella provincia di Reggio Calabria). Le zone geografiche in [...] , come in lisàri / litàri / lithàri «pietra».
In tutte le varietà si ritrovano infine /r l/ e /m n ɲ/, con varianticombinatorie davanti a consonante. È però attestata anche una laterale palatale /ʎ/ (che ha diffusione limitata e si alterna con /j ...
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Gli allomorfi sono le diverse forme che un morfema assume e che non determinano cambiamenti nel suo significato; il procedimento connesso si chiama allomorfia (➔ morfologia). Un esempio di allomorfo è [...] ]); è bene ricordare che in italiano le ➔ nasali labiodentale e velare non sono fonemi autonomi ma varianticombinatorie (➔ fonologia). Gli allomorfi di questo tipo risultano caratterizzati da una certa somiglianza fonetica tra loro.
Il plurale ...
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L’espressione variantecombinatoria indica, fra le possibili realizzazioni di un fonema (➔ allofoni), quelle determinate dal contesto, che cioè dipendono dall’intorno fonetico in cui compaiono e sono quindi [...] , come in cat[s] «gatti» ~ dog[z] «cani». Con una regola fonologica, possiamo dire che in italiano il fonema /s/ si realizza nella sua variantecombinatoria [z] quando è seguito da un suono non vocalico sonoro, mentre in inglese si realizza nella sua ...
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FONOLOGIA (v. fonetica, XV, p. 622; App. II, 1, p. 960; III, 1, p. 655)
Alberto M. Mioni
Studio funzionale della strutturazione fonica del linguaggio, cioè di come i suoni del linguaggio (foni) si organizzano [...] alla stessa classe naturale, non si presentano mai nello stesso contesto, sono allofoni in distribuzione complementare ("varianticombinatorie") dello stesso fonema: per es. in fiorentino abbiamo due consonanti che appartengono alla classe naturale ...
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La conservazione e il restauro dei manufatti archeologici
Rossella Colombi
Costantino Meucci
Giovanni Scichilone
Cristina Menegazzi
Giovanna De Palma
Paola Fiorentino
Mario Micheli
Roberto Nardi [...] fattori con l'ambiente esterno al museo, col variare di esso nel tempo e, di nuovo, con le varianticombinatorie risultanti. È comunque sempre più necessario promuovere dovunque e con ogni mezzo disponibile una energica azione di diffusione delle ...
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variante1
variante1 s. f. [part. pres. di variare, sostantivato al femm.]. – 1. Modificazione rispetto a un esemplare o tipo che si considera fondamentale; ciascuna delle diverse forme, dei diversi aspetti con cui una cosa si può presentare...
combinatorio
combinatòrio agg. [der. di combinare]. – Fondato sulla combinazione, risultante dalla combinazione dei varî elementi. In partic.: 1. In filologia, metodo c., metodo che consiste nell’accertare l’esatta interpretazione di un elemento...