ricci, talpe e toporagni
Palle di spine e salsicce pelose
All’ordine degli Insettivori appartengono i toporagni, molto simili ai più antichi Mammiferi, ma anche i ricci, con il corpo rivestito di aculei per difendersi dai predatori, e le talpe, che vivono tutta la vita in gallerie sotterranee; per questo hanno acquisito potenti zampe anteriori adattate allo scavo e hanno gli occhi coperti da un sottile strato di pelle
Sembra proprio che a questo interrogativo abbiano risposto, ognuna a suo modo, molte specie di Mammiferi Insettivori che vivono nel nostro pianeta. Sì, perché a questo ordine appartengono proprio alcuni strani animali, come i ricci e le talpe, che hanno inventato soluzioni molto diverse per difendersi dai predatori. Ma anche i toporagni, che somigliano molto ai più antichi Mammiferi che apparvero circa 240 milioni di anni fa. Ai toporagni appartiene anche uno dei più piccoli Mammiferi conosciuti, il mustiolo (Suncus etruscus), presente anche in Italia, che pesa circa 1 g.
Il carattere comune dei Mammiferi Insettivori è costituito dalla loro dentatura poco specializzata, con molti piccoli denti acuminati e di forma assai simile, utilizzati per cacciare insetti o piccoli invertebrati del suolo. La loro dieta è molto diversa da quella dei topi (che appartengono all’ordine dei Roditori), con i quali vengono spesso confusi; per questo motivo sono anche cacciati dall’uomo, con l’idea, sbagliata, che possano apportare danni alle colture.
I ricci, che appartengono alla famiglia degli Erinaceidi, hanno il corpo rivestito di aculei, un tratto in comune con altri Mammiferi evolutivamente molto lontani, come le echidne (Monotremi australiani) e gli istrici (Roditori presenti anche in Italia). Gli aculei (possono essercene fino a 9.000) sono formati da peli uniti e solidificati a formare un tubo cavo acuminato a bande alternate di colore bianco e marrone. Questi tubi sono inseriti nella cute, al disotto della quale si trova un particolare strato di muscoli pellicciai. I ricci si appallottolano quando si sentono minacciati, richiudendo all’interno organi vulnerabili come il muso e le zampe. Questi animali sono notturni e solitari, e durante l’inverno vanno generalmente in letargo. In Italia sono presenti due specie, Erinaceus europaeus, molto comune in tutta Europa, e il riccio orientale (Erinaceus concolor), giunto negli anni Novanta dall’Europa orientale.
Gli animali più ‘estremi’, tuttavia, sono senz’altro le talpe, che vivono tutta la vita in sistemi di gallerie scavate sottoterra. La vita sotterranea ha portato a profondi cambiamenti nell’anatomia e nel comportamento di questi animali, e persino nell’emoglobina contenuta nel sangue, in grado di legare in modo molto più efficiente lo scarso ossigeno presente nelle gallerie. Le talpe hanno il corpo tozzo e compatto rivestito di una pelliccia che può essere piegata in ogni verso come il velluto. Ciò evita fastidi all’animale quando si gira nelle gallerie. Alle talpe manca un padiglione auricolare esterno, gli occhi sono coperti da uno strato di pelle e non sono in grado di formare immagini. Gli occhi sono però utilizzati per recepire la presenza di luce, per sincronizzare così i ritmi stagionali e permettere gli accoppiamenti. È molto potenziato invece il senso del tatto: oltre che di lunghe vibrisse sparse sul capo, sulla coda (utilizzata come organo esplorativo nelle gallerie) e sugli arti, il muso delle talpe è dotato di organi tattili particolari, gli organi di Eimer.
Le talpe scavano con le potenti e massicce zampe anteriori. I muscoli pettorali sono così sviluppati che sullo sterno è presente una carena, come negli Uccelli volatori. Le talpe sono animali solitari e territoriali. Ogni individuo difende il proprio sistema di gallerie, con una stanza per il nido, alcune latrine e magazzini di cibo dove vengono accumulati lombrichi semiparalizzati. In Italia vivono tre specie diverse di talpe, di cui una, Talpa romana, è esclusiva della nostra penisola, rappresenta cioè un endemismo italiano.