tavuto
s. m. Bara, cassa da morto.
• Elogio del maiale è il resoconto narrativo dello scannamento di un verro ad opera dello scannaporco. [...] Lo scannamento avviene seguendo un rito preciso, la scopertura della cesta coi coltelli, il posizionamento delle armi una a fianco all’altra, infine la sistemazione dello spianatoio, una tavola rettangolare che chiamano «tavuto», che in dialetto vuol dire bara, (Mario Desiati, Repubblica, 25 agosto 2010, Bari, p. I) • Maurino Mazzombrello era d’indole giocosa e battuta spiritosa. [...] Aveva avuto un lungo e divertente contenzioso con il falegname, si davano cavallerescamente la precedenza nell’entrare nel tavuto, come da noi si chiama la bara. (Marcello Veneziani, Giornale, 24 aprile 2011, p. 1, Prima pagina) • L’incursione intende documentare la vita culturale dei contadini che si sono avvicendati sul territorio lucano, i modi tradizionali con i quali si sono rappresentati dentro le grandi cadenze della vita: dalle ninne nanne della culla, al latte della madre e della balia, alle nozze, al pianto funebre delle lamentatrici, al tavuto: il tabut, la cassa del morto, dell’area mediterranea. (Piero Del Giudice, Avvenire, 5 agosto 2017, p. 18, Agorà).
- Dall’arabo tābūt ‘cassa, bara’, che dalla Sicilia si è esteso a tutta l’Italia meridionale, anche nella variante tabbuto.
- Già attestato nella Repubblica del 12 ottobre 2005, Napoli, p. VII (Patrizia Capua).