Letterato e drammaturgo egiziano (Alessandria 1898 - Il Cairo 1987). Figura eminente nel panorama della letteratura araba contemporanea per il suo contributo nella saggistica, nel giornalismo, nella narrativa, ma soprattutto nella produzione teatrale. Fra i suoi lavori più im pegnativi in questo campo ricordiamo Ahl al-Kahf ("Quelli della Caverna", 1933), in cui al-Ḥ. rielabora con spirito moderno la leggenda cristiana e coranica dei sette dormienti, e Shahrazād (1934), reinterpretazione filosofica della novella introduttiva delle Mille e una notte. Tra i suoi romanzi, importante è Iaumiyyāt nā'ib fī al-ariāf ("Diario di un magistrato di campagna", 1937), descrizione critica delle misere condizioni del fellah e dell'immobilismo socioculturale egiziano. Degno di nota è lo stile di al-Ḥ., che utilizza una sorta di bilinguismo, l'arabo letterario nelle parti narrative e, nei dialoghi, la lingua dialettale egiziana. Al-Ḥ. si è inoltre distinto come pubblicista e ha collaborato a varî giornali, tra cui al-Ahrām, di cui è stato direttore.