tecnologia
Le relazioni tra conoscenza, informazione e innovazione
La tecnologia identifica, in generale, i processi di creazione, modificazione e conoscenza di strumenti, macchine, sistemi, metodi di organizzazione, attraverso cui si finalizza il sapere scientifico a fini utili e obiettivi specifici, come la soluzione di un certo problema, il miglioramento rispetto a soluzioni esistenti, o lo svolgimento di una specifica funzione. In economia, tale accezione ampia del concetto di tecnologia è fatta propria nell’ambito degli studi e delle teorie di economia dell’informazione (➔), della conoscenza (➔) e dell’innovazione (➔), mentre nella microeconomia tradizionale, di approccio neoclassico, il concetto pertiene essenzialmente alla modalità con cui certe quantità di input si combinano per produrre una determinata quantità di output.
In termini formali, data una funzione di produzione (➔ produzione, funzione di), che definisce la struttura di tali combinazioni, una tecnologia è rappresentata da un isoquanto, cioè da tutte le combinazioni di fattori di input che si associano alla stessa quantità di output, per un dato livello dei prezzi degli input.
Una rappresentazione più ricca e complessa, sviluppata soprattutto nell’ambito dell’approccio evolutivo all’economia (G. Dosi, R.R. Nelson, Technical change and industrial dynamics as evolutionary processes, 2010), parte invece dalla considerazione di elementi quali la conoscenza su cui una tecnologia si fonda o si crea, le procedure seguite, e gli strumenti cognitivi e pratici utilizzati. Questi elementi offrono diversi punti di partenza per comprendere e caratterizzare la natura di una tecnologia.
Innanzitutto, vi è un legame stretto, ma anche una fondamentale distinzione fra tecnologia e informazione. Le caratteristiche comuni ai due concetti sono la non-rivalità nell’utilizzo, una sostanziale indivisibilità, alti costi di creazione cui seguono bassi costi di utilizzo, e rendimenti crescenti di scala (➔ scala, rendimenti di). Tuttavia, la tecnologia presenta caratteristiche proprie, più legate al concetto di conoscenza, intesa come comprensione, elaborazione e assimilazione dell’informazione. In tal senso, una tecnologia è la combinazione o ricombinazione di pezzi di conoscenza nuovi o preesistenti. Essa, quindi, condivide con la conoscenza la fondamentale caratteristica di non totale codificabilità. La non-rivalità nell’uso, perciò, non implica che una tecnologia sia facilmente riproducibile o imitabile. Anzi, questo vale anche qualora si ammetta che una parte importante dell’informazione rilevante sia perfettamente nota e codificata: la replicazione di un impianto da parte di un’impresa in una nuova sede geografica, per es., coinvolge attività di organizzazione, diffusione di pratiche e acquisizione di capacità, che ne rendono chiaramente costosa, difficile e incerta la piena realizzazione. Similmente, l’imitazione di un certo prodotto richiede le basi di conoscenza necessarie a comprenderne il funzionamento, la disponibilità e la capacità di trattare certi materiali e così via.
A complemento della caratterizzazione della tecnologia in termini di combinazione di parti di conoscenza, la comprensione di come una tecnologia si forma, si accumula ed evolve richiede di tenere conto degli aspetti più strettamente procedurali. La concezione, il design e la produzione di qualsiasi artefatto o il completamento di un servizio coinvolgono sempre una sequenza di atti cognitivi e fisici. È perciò utile parlare di tecnologia come ‘ricetta’ per la realizzazione di un prodotto finale o di un obiettivo definito. Ossia, elementi essenziali di una tecnologia sono, come in una ricetta, sia la lista di input da combinare per realizzare il prodotto, sia l’insieme di azioni necessarie (peraltro non totalmente codificabili) e la loro sequenza.
Seguendo la stessa visione procedurale, vi è poi la nozione di tecnologia come ‘routine’. Il termine routine indica qui le modalità con cui un’organizzazione di persone (in senso ampio, ma spesso riferendosi a un’impresa) opera e compie certe azioni, sottolineando il carattere intrinsecamente multipersonale di tali procedure. Una routine è sostanzialmente la pratica che un’organizzazione ha appreso per lo svolgimento ripetuto di un compito o un obiettivo, in un determinato contesto o ambito operativo. Tenendo memoria delle soluzioni via via adottate nelle diverse aree, una routine contiene quindi regole di gestione e prevede soluzioni dei potenziali conflitti interni all’organizzazione, nonché meccanismi per modificare le routine stesse. Queste incorporano una dimensione sociale e istituzionale del contesto in cui una tecnologia vive.
La multidimensionalità e la complessità delle caratteristiche che definiscono la natura di una tecnologia rivelano la sostanziale incompatibilità fra le nozioni di funzione di produzione e tecnologia. La rappresentazione della tecnologia come isoquanto di una funzione di produzione coglie solo un aspetto molto parziale, perché essa è molto più che la semplice specificazione della quantità di ingredienti o input necessari a produrre un certo livello di output. Anzi, spesso, le procedure, le organizzazioni, le diverse basi di conoscenza sono proprio ciò che fa sì che gli stessi input possano dare prodotti molto diversi. Nella produzione di auto, per es., non importa tanto quale sia la quantità di acciaio o di lavoro umano necessario, quanto piuttosto il design dell’automobile, i processi industriali e organizzativi necessari a produrla, le diverse soluzioni di produzione e di gestione implementate da diversi produttori e così via. La combinazione di determinate quantità di input e le relazioni input-output (➔ input-output, modelli e tavole di) fotografate da una funzione di produzione colgono solo una descrizione ex-post dei vari processi di ricerca, dei tentativi di implementare diverse soluzioni, e di cambiarle lungo le direzioni intraprese per conseguire definite performance.
Da un punto di vista dinamico, inoltre, i mutamenti di tecnologia evolvono secondo paradigmi (➔ tecnologico, paradigma) e traiettorie (➔ tecnologia, traiettoria di), le cui caratteristiche salienti vanno ben oltre semplici mutamenti nella modalità di combinazione degli input. Un cambio di tecnologia si accompagna solitamente a cambiamenti nelle caratteristiche degli input utilizzati; allo stesso tempo la possibilità di modificare le proporzioni degli input utilizzati richiede spesso anche mutamenti nelle procedure, che ancora una volta coinvolgono molto più che il mero aspetto quantitativo della ‘ricetta tecnologica’.
Le diverse caratteristiche e nozioni di tecnologia hanno cruciali implicazioni per lo studio dei processi di generazione e diffusione dell’innovazione, e per la comprensione dell’impatto del progresso tecnico e tecnologico (➔ progresso tecnico) nelle economie moderne.