Cole, Teju. – Scrittore, storico dell’arte e fotografo nigeriano naturalizzato statunitense (n. 1975). Nato negli Stati Uniti e cresciuto in Nigeria, attualmente vive a Brooklyn, dove collabora con numerose testate giornalistiche. Autore di scatti metropolitani – palesi gli influssi di fotografi quali H. Cartier-Bresson – in cui con immediatezza e nitore documenta sincretismi e contraddizioni delle nuove realtà urbane, ha trasposto con precisione analitica la sua autobiografica attitudine all’interculturalismo, raccogliendo suggestioni provenienti da J.M. Coetzee e V.S. Naipaul, nei romanzi Every day is for the thief (2007; trad. it. 2014), storia di un problematico ritorno a Lagos corredata da foto in bianco e nero scattate da lui stesso, e Open city (2011; trad. it. 2013, vincitore dell'Hemingway Foundation/PEN Award 2012 come migliore opera prima), romanzo ambientato in una New York trasformata in ponte tra culture e luogo di vagabondaggi nell’interiorità. Oltre alla raccolta di saggi Known and strange things (2016; trad. it. L'estraneo e il noto, 2018), tra i suoi lavori più recenti va citato il testo Punto d'ombra, personalissimo racconto con parole e immagini dei suoi viaggi pubblicato in Italia nel 2016, che ha dato nome anche alla mostra allestita nello stesso anno a Milano presso Forma Meravigli, e Human archipelago (con F. Sheikh, 2019), intensa testimonianza sui drammatici destini di rifugiati e migranti.