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tensioattivi

di Giuseppe Cappelletti - Enciclopedia della Scienza e della Tecnica (2008)
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tensioattivi

Giuseppe Cappelletti

Sostanze dotate di proprietà detergenti, schiumogene, spesso utilizzate per aumentare la bagnabilità e per stabilizzare sospensioni ed emulsioni. In genere sono molecole organiche anfifiliche, costituite cioè da un gruppo polare (idrofilo) e da un gruppo non polare (idrofobo); la loro proprietà principale è quella di abbassare la tensione superficiale di un liquido, in particolare dell’acqua. La maggior parte dei tensioattivi, superata una concentrazione critica detta CMC (Concentrazione micellare critica), si organizza in strutture tridimensionali, dette micelle. In generale i tensioattivi si possono classificare come ionici (anionici e cationici), non ionici (neutri) e anfoteri (zwitterionici). I tensioattivi anionici sono i comuni saponi e, in genere, sono costituiti da lunghe catene di atomi di carbonio, terminanti con un gruppo carbossilato, solfato o solfonato. Sono molto utilizzati per la produzione di shampoo, bagnoschiuma e detersivi. Ne sono un esempio il sodiolaurilsolfato (SLS), il lauriletossisolfato (LES) e numerosi acidi alchilbenzensolfonici (ABS). I tensioattivi cationici, invece, hanno un basso potere detergente ma un’elevata azione germicida (ne è un esempio il cloruro di benzalconio, BAC). Sono sali costituiti da lunghe catene carboniose terminanti con un gruppo carico positivo, tipo alchilammonio, piridinio, isochinolinio. Sono poco utilizzati in quanto non sono biodegradabili. I tensioattivi anfoteri o zwitterionici sono caratterizzati dalla presenza contemporanea nella molecola di una carica negativa e una positiva; comunemente terminano con un gruppo carbossilico o solfonico e vengono utilizzati principalmente come detergenti per pelli delicate e per l’igiene intima. Fra i più noti si trovano le alchilbetaine e le solfobetaine. In ultimo, i tensioattivi non ionici, caratterizzati dal non possedere carica, hanno buone proprietà solubilizzanti e bagnanti. Sono spesso alcossilati differentemente ramificati. Molto importante, per fini applicativi, è determinare, per ogni tipo di tensioattivo, il rapporto HLB (Hydrophobic lipophilic balance), definito da William C. Griffin nel 1950 come il rapporto fra il peso molecolare della parte idrofila e quello di tutta la molecola, diviso per 5. Ciò porta ad avere valori di HLB compresi tra 0 (tensioattivo completamente idrofobo) e 20 (tensioattivo completamente idrofilo).

→ Colloidi

Vedi anche
detergenti Sostanze in grado di effettuare un’efficace azione di pulizia di una superficie, operando però in modo diverso dagli smacchiatori (➔) che esercitano un’azione solvente sullo sporco. La gran parte appartiene alla classe delle sostanze tensioattive, cioè capaci, se sciolte in acqua, di abbassare la tensione ... molecole anfifiliche Molecole la cui caratteristica peculiare è quella di avere una lunga coda idrofoba, come per es. una catena idrocarburica, e una testa idrofila costituita da un residuo che subisca una dissociazione ionica. Danno origine ad aggregati molecolari aventi molteplici strutture che vanno dalle micelle sferiche ... sapone Nome con cui si indicano i sali degli acidi carbossilici con una lunga catena di atomi di carbonio, ottenuti generalmente da materie prime di origine naturale e usati principalmente come detergenti. 1. Proprietà e materie prime I sapone sono noti da tempi antichi: i Galli li preparavano con sego, cenere ... shampoo Sistema detergente del cuoio capelluto, a base tensioattiva, che si presenta per lo più come liquido trasparente colorato, perlaceo o opaco, o sotto forma di gel o crema. I tensioattivi più usati nella formulazione degli shampoo sono quelli anionici, dotati di superiore potere schiumogeno; per migliorare ...
Categorie
  • CHIMICA INDUSTRIALE in Chimica
  • CHIMICA ORGANICA in Chimica
Tag
  • PESO MOLECOLARE
  • CARBOSSILATO
  • ANFIFILICHE
  • DETERGENTE
  • EMULSIONI
Altri risultati per tensioattivi
  • tensioattivo
    Enciclopedia on line
    In chimica fisica, sostanza (detta anche sostanza tensioattiva) che, disciolta in quantità anche molto piccola in un liquido, fa diminuire notevolmente la tensione interfaciale che compete alla superficie di separazione fra la soluzione diluita così ottenuta e un’altra fase (solida, liquida o gassosa). Meccanismo ...
  • tensioattivo
    Dizionario delle Scienze Fisiche (1996)
    tensioattivo [Comp. di tensio- e attivo] [CHF] [FML] Sostanza che, disciolta in quantità anche molto piccola in un liquido, fa diminuire notevolmente la tensione interfacciale che compete alla superficie di separazione fra la soluzione diluita che così si ottiene e un'altra fase (solida, liquida o gassosa): ...
  • TENSIOATTIVI, AGENTI
    Enciclopedia Italiana - II Appendice (1949)
    Francesco SPINELLI . Sotto questo nome si comprendono tutte le sostanze capaci, anche se usate in piccole concentrazioni, di produrre una marcata diminuzione della tensione interfaciale dei sistemi liquido-vapore, liquido-liquido, liquido solido; a seconda del particolare uso cui vengono destinati ...
Vocabolario
tensioattivo
tensioattivo agg. e s. m. [comp. di tensio- e attivo]. – In chimica fisica, sostanza t. (o tensioattivo s. m.), sostanza capace, anche se usata in soluzione diluita, di produrre una sensibile diminuzione della tensione interfacciale nei...
metilġlicoṡide
metilglicoside metilġlicoṡide s. m. [comp. di metil- e glicoside]. – In chimica organica, etere del glicosio con alcole metilico, usato nella preparazione di vernici, olî siccativi, tensioattivi, resine.
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