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Ramsey, teoria di

Enciclopedia della Matematica (2013)
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Ramsey, teoria di


Ramsey, teoria di branca autonoma della matematica discreta e dell’analisi combinatoria che muove dai lavori di F.P. Ramsey nei primi decenni del secolo scorso e fu successivamente sviluppata da P. Erdős. Intuitivamente, i principi cui si ispira la teoria si basano sull’idea che un sistema sufficientemente largo di oggetti contenga al suo interno un sottosistema con un grado di organizzazione maggiore del sistema dato. Banalmente, per esempio, il principio dei cassetti (o pigeonhole principle, cioè principio della piccionaia) afferma che se si devono disporre n + k oggetti in n cassetti (con n e k ovviamente interi positivi) deve esistere almeno un cassetto contenente più di un oggetto. Tale principio, che si basa sull’enumerazione in insiemi a cardinalità finita, per quanto banale, conduce a risultati sorprendenti: in base a esso, infatti, si dimostra immediatamente che, nel mondo, esistono almeno due persone con lo stesso numero di capelli (giacché la cardinalità dell’insieme della popolazione vivente eccede largamente il numero massimo di capelli, che G. Peano, il quale aveva proposto il problema, stimò in circa 150.000). Ai risultati generali di Ramsey, ci si può avvicinare con il seguente problema: da quanti R nodi deve essere al minimo formato un grafo completo A (si può pensare agli R vertici di un poligono e a tutti i suoi lati e diagonali) in modo tale che, scelti k = 2 colori (per esempio F1 = blu e F2 = rosso), si possano colorare i suoi archi (che sono coppie di vertici, cioè sottoinsiemi di A con n = 2 elementi) in modo tale che, scelti k numeri, per esempio q1 = 3 e q2 = 3, un sottoinsieme Ai formato da qi elementi (cioè un sottografo con 3 nodi) abbia tutti i suoi lati o rossi o blu? Tale numero è indicato con Rn(q1, q2) e nell’esempio R2(3, 3) = 6. Talvolta, questo problema è formulato in altro modo, affermando che in una festa con N ≥ 6 persone, o ci sono 3 persone che si conoscono tra loro oppure ci sono 3 persone che non si conoscono. Il risultato è un caso particolare dei più generali teoremi di Ramsey, locuzione con la quale si indicano numerosi teoremi di matematica discreta da lui formulati e dimostrati.

Teorema di Ramsey nel caso finito

Sia A un insieme contenente m elementi e sia F la famiglia di tutti i sottoinsiemi di A contenenti esattamente n elementi (con n < m). Si decomponga tale famiglia in k sottofamiglie disgiunte F1, ..., Fk, non importa come, e siano q1, ..., qk degli interi tali che, per ogni i, qi ≥ n ≥ 1; allora esiste un minimo numero Rn(q1, ..., qk), successivamente chiamato numero di Ramsey, tale che se N ≥ Rn(q1, ..., qk), allora per qualche i = 1, ..., k esiste un sottoinsieme Ci di A, con qi elementi, che ha tutti i suoi sottoinsiemi di n elementi nella sottofamiglia Fi.

Teorema di Ramsey nel caso infinito

Fu questo il primo dei teoremi dimostrati da Ramsey, utilizzando l’assioma della → scelta, da cui si deduce anche quello nel caso finito. Se A è un insieme numerabile, k e n due interi positivi e si considerano tutte le n-ple formate con elementi di A (cioè la famiglia F formata da tutti i sottoinsiemi di A con n elementi), ripartiti a loro volta, ma non importa come, in k sottoinsiemi disgiunti Fi, con i = 1, ..., k, allora A contiene un sottoinsieme infinito Ci tale che tutte le n-ple di Ci appartengono a qualche Fi.

Si osservi che i teoremi di Ramsey sono teoremi di esistenza non costruttivi. E, in effetti, il problema di determinare i numeri di Ramsey presenta un’elevata complessità. Esistono tuttavia alcuni risultati parziali: per esempio R2(4, 4) = 18, R2(4, 5) = R2(5, 4), ma già per R2(5, 5) si conosce a oggi [2013] soltanto l’intervallo cui deve necessariamente appartenere: 43 ≤ R2(5, 5) ≤ 49. Per n = 3 (che corrisponderebbe a una colorazione con 3 colori di un grafo completo) si conosce soltanto R3(3, 3) = 17.

Vedi anche
Frank Plumpton Ramsey Filosofo e logico inglese (Cambridge 1903 - ivi 1930). Prof. all'università di Cambridge, conosciuto soprattutto per la sua analisi critica dei Principia mathematica di B. Russell e A. N. Whitehead, R. ha condotto inoltre importanti studi sull'epistemologia, la semantica, la logica, l'economia e la metafisica. Vita ... Paul Erdős Matematico statunitense di origine ungherese (Budapest 1913 - Varsavia 1996). Professore presso l'Accademia ungherese delle scienze tecniche, ha insegnato in varie università europee e degli Stati Uniti. Ha esercitato una notevole influenza sugli sviluppi della teoria dei numeri e della matematica combinatoria. ... combinatòria Termine con cui è anche chiamata l'algebra combinatoria, disciplina che studia, piuttosto che le strutture algebriche classiche (gruppo, anello, corpo, ecc.), le strutture algebriche di tipo più semplice, particolarmente importanti per i calcolatori elettronici, tra le quali i loop, i monoidi, i reticoli. Abstract ...
Tag
  • ASSIOMA DELLA → SCELTA
  • ANALISI COMBINATORIA
  • MATEMATICA DISCRETA
  • INSIEME NUMERABILE
  • SOTTOFAMIGLIA
Vocabolario
teorìa
teoria teorìa s. f. [dal gr. ϑεωρία, der. di ϑεωρός (v. teoro), e quindi, in origine, «delegazione di teori»; nel sign. 1, attraverso il lat. tardo theorĭa]. – 1. Formulazione logicamente coerente (in termini di concetti ed enti più o meno...
teòro
teoro teòro s. m. [dal gr. ϑεωρός, voce di origine incerta]. – Nell’antica Grecia, persona inviata, di solito come parte di una delegazione (detta ϑεωρία: v. teoria, nel sign. 2 a), a consultare un oracolo, o ad assistere a una festa religiosa;...
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