TERATOMA (dal gr. τέρας "mostro" e la desinenza -oma dei tumori)
È un tipo di tumore, alla cui struttura complessa prendono parte, oltre a tessuto connettivo e formazioni epiteliali, come nei cosiddetti tumori misti, anche tessuti complessi e sistematizzati (muscoli, sistema nervoso, ecc.); così che, con vario grado di complessità strutturale, si assiste fino alla formazione di veri organi fetali (embriomi). I teratomi rappresentano dunque una categoria di passaggio fra i tumori organoidi (blastomi) e le formazioni teratologiche parassitiche asimmetriche (v. teratologia); assumendo, a seconda dei casi, più evidentemente le caratteristiche biologiche e strutturali dell'una o dell'altra categoria di affezioni. Tralasciando le forme a struttura più semplice, da considerarsi piuttosto come tumori misti, i teratomi veri, sempre di origine congenita, possono essere anche definiti come tridermomi, caratterizzati cioè da tessuti provenienti da tutti e tre i foglietti blastodermici e con presenza di abbozzi di organi o anche di sistemi di organi.
A seconda delle particolarità strutturali si possono distinguere: 1. teratomi con forme organiche immature; 2. con forme adulte e definitive. Appartengono alla categoria immatura formazioni solide, o microcistiche, con struttura disordinata, contenente tessuti embrionali e abbozzi di organi assai imperfetti; si sviluppano nei punti più svariati dell'organismo, ora all'esterno, ora all'interno delle grandi cavità del corpo (encranio, engastrio, ecc.). I teratomi maturi mostrano nella loro struttura tessuti più evoluti e abbozzi di organi assai più completi; anch'essi si sviluppano o all'esterno, o, più spesso, all'interno del corpo (inclusioni fetali; foetus in foetu). A questo tipo appartengono le cosiddette cisti dermoidi, che si sviluppano sempre in relazione alle ghiandole sessuali, specialmente dell'ovaio, e che dimostrano, anche macroscopicamente, la presenza di tessuti e di organi svariatissimi (abbozzi cranici, cerebrali, oculari, presenza di cute e derivati, specialmente peli e capelli per lo più lunghi e biondi, abbondante grasso, presenza di denti, talvolta cariati, accenni a organi digestivi, respiratorî, endocrini, per es. tiroide; assenti sempre le ghiandole sessuali): la struttura quindi di un feto rudimentale. Come teratomi maturi sono state considerate anche quelle formazioni esterne congenite, sviluppate in corrispondenza del polo craniale (epignato) o caudale (parassiti o teratomi sacrali; ma questi rientrano logicamente nelle vere mostruosità doppie riunite asimmetriche (v. teratologia).
Il teratoma per essere considerato come tale deve conservare qualche carattere blastomatoso; avere cioè una completa autonomia e avere la possibilità di trasformarsi in blastoma maligno (carcinoma o sarcoma); ciò solo può differenziarlo dalla formazione teratologica, più statica e mai evolvente in tumore maligno.
La genesi dei teratomi è certamente assai complessa, né le opinioni in proposito sono concordi; in ogni modo le cause genetiche formali debbono essere ascritte a quelle generali che regolano lo sviluppo delle mostruosità doppie asimmetriche. Esse agiscono senza dubbio nei primissimi momenti della vita embrionale; è stato supposto che derivino da corpi polari fecondati, o da isolamento e proliferazione di blastomeri o di parte dei foglietti germinali, o da fenomeni di partenogenesi. Qualunque ne sia il meccanismo formale è necessario ammettere che gli elementi primitivamente proliferanti siano provvisti di una "totipotenza", capace di dare origine ai più svariati tessuti, simile a quella della cellula uovo; totipotenza che gli elementi embrionali non possono possedere che nei periodi precocissimi dello sviluppo.