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ARNOLFE, TERRE

di Pier Fausto PALUMBO - Enciclopedia Italiana - I Appendice (1938)
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ARNOLFE, TERRE

Pier Fausto PALUMBO

. Gruppo di castelli, posti tra Terni, Narni e Spoleto, la cui unità amministrativa, in ricordo di una precedente autonomia politica, venne per molti secoli - dal Mille al principio del Seicento - serbata dal governo ecclesiastico. La denominazione del territorio - terra Arnulforum, come si esprime una bolla di Niccolò III del 1289, terras specialis commissionis Arnulforum, come intorno al 1417 si esprime Martino V - fu certamente dovuta ad un antico signore dei luoghi, Arnolfo, da cui l'origine del nome familiare di Arnolfi. Dovettero essere conti germanici, soggetti al duca di Spoleto. Del capostipite, Arnolfo, si ha il ricordo in alcuni atti di donazione di chiese ai monasteri di Montecassino e di S. Maria di Farfa. Forse già allora, come poi sotto la diretta signoria della Chiesa, Cesi fu il luogo maggiore del territorio: costituito, come un atto di Alessandro VI vale a determinare, oltre che da Cesi, dai castelli di Porcaria, Macerino, Purzano, Colle del Campo, Massanano, Citerna, Fiorenzola, Scoppi, Folignano, Rapicciano, Palazzo, Aretio, Cordigliano, Magliano, Duellario, Baluino, Sterpero, Appollinaro, Appecano, Acqua Palumbo, Valle Bracchia e da altre terre minori.

Nel 1014 Enrico II, disceso in Italia per essere coronato imperatore in S. Pietro, nel confermare alla Chiesa romana i diritti e i privilegi concessile dall'Impero nel periodo intercorso tra Carlomagno e gli Ottoni, donò al pontefice Benedetto VIII le Terre Arnolfe. Contemporaneamente, la Chiesa cedeva all'imperatore i diritti vescovili su Bamberga e su Fulda. La donazione dell'imperatore S. Enrico compiva quella delle terre del ducato di Spoleto, iniziata da Ottone I con la cessione alla Chiesa di sette città fra le quali Terni e Norcia; nel 1278 la Chiesa otteneva da un diploma dell'imperatore Rodolfo I d'Asburgo il riconoscimento della propria signoria sul ducato di Spoleto e sulle Terre Arnolfe. Un rettore pontificio presiedette al governo delle Terre; ma al tempo di Federico II di Svevia, il cardinal Capocci, apprezzando la fedeltà degli Spoletani, concesse loro in perpetuo vicariato le Terre Arnolfe. Sorsero poi gravi controversie tra Spoletani e Ternani per tale supremazia, sicché Alessandro VI, incamerate le Terre, mentre il figlio Cesare scorreva l'Umbria, le Marche e le Romagne, ne concesse il governo ai chierici della Camera apostolica. La spinosa questione non cessò così di occupare i papi: nel 1503 Giulio II revocò il decreto di Alessandro VI e pose la rocca di Cesi alle dirette dipendenze del papa e dei cardinali privi di sede. Nel 1552 nuovamente la comunità di Cesi si sottopose a Spoleto e affidò agli Spoletani la sua difesa; Giulio III confermò il trattato con un breve. Ma Pio V nel 1568, memore della particolare condizione di Cesi e delle Terre Arnolfe, beni patrimoniali della Chiesa, e delle contese sanguinose tra Spoletani e Ternani cui le Terre Arnolfe avevano dato motivo, di nuovo prepose al governo di Cesi e della regione i chierici di camera. Ed essi ripresero a inviarvi ogni anno un vicario che le amministrasse in loro nome: Cesi tornò ad essere la sede del vicario. Poi, a poco a poco, il ricordo dell'antica circoscrizione feudale si perdette di nuovo.

Bibl.: Come fonti: P. Diacono, Chronicon Casinense, in Mon. Germ. Hist., Script., VII: S. Borgia, Memorie istoriche della città di Benevento dal sec. VIII al sec. XVIII, Roma 1763-69, voll. 3. Cfr. G. Moroni, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica, Venezia 1840-79, v. partic. il vol. LXIX voce Spoleto, passim; A. Sansi, Storia di Spoleto, ivi 1879.

Vedi anche
Romagna Regione storica dell’Italia settentrionale che nel tempo ha avuto limiti diversi in conseguenza delle particolari vicende politiche a cui è andata soggetta. Attualmente ha come confini: a N l’alveo del fiume Reno, da Bastia (ove confluisce il torrente Sillaro) al Mare Adriatico; a NO il Sillaro fino ... Stato Pontificio Con riferimento al pontefice romano come sovrano temporale, lo Stato della Chiesa, governato dal papa fino al 1870. L’origine Lo Stato P. nacque da una base costituita dalla sovrapposizione del Patrimonio di S. Pietro (➔) sul ducatus bizantino. Alla metà dell’8° sec. il duca come funzionario bizantino ... valle Depressione allungata posta tra due creste montuose, costituita da due opposti pendii (fianchi o versanti) che si incontrano lungo una linea congiungente i punti più bassi della v. o lungo una fascia pianeggiante (fondo di v.) con pendenza generalmente in un verso e, di solito, percorsa da un corso d’acqua ... collina In geografia fisica si considera come c. un rilievo poco elevato (600 m s.l.m.) su un piano, per lo più alluvionale, costituito da roccia in sito oppure da materiali di trasporto eolico, alluvionale o morenico. Da un punto di vista geomorfologico l’estensione del termine è generalmente limitata ai rilievi ...
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    Gruppo di castelli fra Terni, Narni e Spoleto, così chiamati da un antico signore, un conte Arnolfo di origine germanica, soggetti al duca di Spoleto. L’unità amministrativa fu mantenuta anche dopo la donazione fattane alla Chiesa da Enrico II (1014) e confermata da Rodolfo d’Asburgo (1278). Governate ...
Vocabolario
pied-à-terre
pied-a-terre pied-à-terre 〈pi̯èt a tèer〉 locuz. m., fr. (propr. «piede a terra»). – Appartamento, generalm. di piccole dimensioni, usato solo temporaneamente e per brevi soggiorni da chi abitualmente risiede altrove: mi ha prestato il suo...
tèrra
terra tèrra s. f. [lat. tĕrra]. – 1. a. In astronomia e geofisica, il pianeta su cui noi viviamo, il terzo dei pianeti del sistema solare in ordine di distanza dal Sole (dal quale dista 150 milioni di chilometri in media) e il quarto in...
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