TERUEL
(lat. Turolium)
Città della Spagna orientale (Aragona), posta lungo il corso del fiume Guadalaviar.
Città di origine romana, T. è importante soprattutto per gli edifici di epoca medievale conservati.La collegiata di Santa María, divenuta cattedrale dal 1587, all'esterno si distingue per la presenza della torre, in laterizio con spigoli in pietra, probabilmente appartenente alla prima fase di diffusione di questa tipologia di torre campanaria, caratteristica dello stile mudéjar nella zona aragonese, definitasi dopo la conquista di Córdova, Siviglia e della valle del Guadalquivir alla metà del sec. 13°, e ampiamente diffusa nel secolo successivo. La torre, iniziata nel 1257, presenta nella parte inferiore un piano aperto coperto da una volta a botte acuta rafforzata da archi trasversali. Si tratta di un tipo di articolazione, forse con precedenti italiani, utilizzata frequentemente in costruzioni militari e attestata a T. anche da altri esempi. La superficie esterna è decorata con motivi diversi, modanature che incorniciano gli archi delle finestre, incrostazioni ceramiche policrome, serie di archetti sia a tutto sesto sia incrociati, di origine musulmana, probabilmente sul modello di quelli della Aljafería di Saragozza. L'interno della torre oggi appare completamente vuoto, ma in origine doveva essere diviso in piani raggiungibili attraverso scale a pioli, come nelle torri romaniche catalane.La chiesa presenta nel corpo longitudinale una copertura lignea, la cui struttura deriva da quelle almohadi, che può essere messa in relazione con il tetto della navata maggiore della chiesa di Santiago del Arrabal, a Toledo, della quale sarebbe contemporanea. La superficie di questa copertura è decorata da cassettoni con motivi vegetali, mentre gli spioventi e i tiranti presentano figure umane o di animali, oltre a temi araldici, il cui significato è per molti aspetti difficile da chiarire. Tale decorazione appartiene allo stile gotico lineare della pittura del primo quarto del 14° secolo. I temi puramente ornamentali, in buona parte derivati dall'arte islamica, hanno grande vigore e dinamismo e riprendono vari momenti della vita in una città medievale. Vi sono re, santi, chierici, musici e cavalieri, scene religiose tratte dal ciclo della Passione, altre scene cavalleresche e di caccia, numerosi temi derivati dai bestiari, scene di psicomachia e altre di più difficile interpretazione.
Un interesse particolare rivestono le scene dipinte nelle quali sono rappresentati artigiani (falegnami, pittori), impegnati a costruire un tetto. Per questa ragione esse costituiscono un documento di grande rilievo per conoscere i sistemi di lavorazione e gli utensili adottati dai falegnami mudéjares. Questa pittura a tempera su tavola è stata messa in relazione con le pitture della sala capitolare di Sigena e presenta analogie con temi ornamentali applicati nella ceramica decorata di Teruel. È presumibile che alla loro realizzazione abbiano contribuito alcuni dei pittori attivi a T. nel primo quarto del sec. 14°, come Bernabé Allueva, Fortún Ximénez, Pedro Guarin e Juan el Pintor.La chiesa di San Pedro, costruita in laterizio, citata già dai primi decenni del sec. 14°, venne consacrata nel 1392. Essa ha una torre mudéjar, simile a quella della cattedrale ma più semplice, sempre con elementi ceramici nella sua decorazione esterna. All'interno, l'abside presenta un'ornamentazione dello stesso stile e l'ampia navata unica è coperta con una semplice volta a crociera; il presbiterio è poligonale e le cappelle laterali si collocano tra i contrafforti, secondo il sistema consueto per il Gotico catalano. Verso il 1380 si intraprese la costruzione di un piccolo chiostro, addossato al lato sud della chiesa, a pianta quadrata, con cinque campate su ogni lato, coperte con volte a crociera. Esso ricorda quello della chiesa del Santo Sepulcro a Calatayud.
Le chiese di San Martín e del Salvador furono del tutto ricostruite nel sec. 17°, ma mantengono perfettamente conservate le loro torri del sec. 14°, dalle caratteristiche molto simili. In modo analogo alla soluzione adottata nei minareti dell'epoca almohade, sono costituite in realtà da due torri, l'una interna all'altra, con il vano delle scale ricavato nello spazio intermedio e con la torre interna divisa in ambienti coperti a crociera. All'esterno conservano e sviluppano gli elementi fondamentali già notati per le torri della cattedrale e di San Pedro.La torre di San Martín presenta in basso un ambiente aperto, per consentire il passaggio, coperto con una volte a botte acuta. Ai piani superiori si sviluppa la decorazione, che sfrutta la diversa sporgenza dei mattoni, e che consiste in arcate cieche con archi mistilinei intrecciati che recano incrostati nel muro bacini ceramici e formelle di smalto con motivi a scacchiera, decorazioni geometriche a stella e poligonali.Nella parte sovrastante, caratterizzata da una decorazione più limitata, si aprono coppie di archi ogivali, mentre il coronamento è merlato. La torre della chiesa del Salvador si articola sostanzialmente nello stesso modo, pur con lievi varianti. La chiesa di San Francisco è un eccellente esempio dell'architettura gotica in pietra. Costruita a partire dal 1392 grazie al mecenatismo dell'arcivescovo di Saragozza García Fernández de Heredia, ha una navata di cinque campate con cappelle laterali tra i contrafforti e un capocroce pentagonale con una semplice volta a crociera.Il palazzo episcopale ospita il Mus. Diocesano de Arte Sacro, dove si conservano esempi di pittura medievale, tra cui alcune tavole con S. Caterina e S. Michele, che sono state messe in relazione con il retablo delle Clarisse, dipinto da Lorenzo Zaragoza nel 1366.Importante fu nel Medioevo l'attività delle botteghe ceramiche di T., che svilupparono una produzione conosciuta a partire dal 1316 e messa in relazione più con le manifatture valenzane di Paterna che con quelle di Manises. L'argilla che solitamente si utilizzava era rossa e, nella decorazione, prevaleva l'uso dei toni del verde e del manganese. Gli esempi del sec. 14° sono molto scarsi (Parigi, Louvre); dal punto di vista iconografico sono numerosi i frammenti con temi araldici, castelli, uccelli, figure umane ed elementi ornamentali di origine moresca.
Bibl.: J. Galiay Sarañana, Arte mudéjar aragonés, Zaragoza 1951; J. Ainaud de Lasarte, Cerámica y vidrio (Ars Hispaniae, 10), Madrid 1952; J. Gudiol i Ricart, Pintura gótica (Ars Hispaniae, 9), Madrid 1955; S. Sebastian Lopez, Inventario artistico de Teruel y su provincia, Madrid 1974; G. Borras Gualis, Arte mudéjar aragonés, Zaragoza 1978.S. Alcolea Gil