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terzo settore, economia del

di Stefano Zamagni - Dizionario di Economia e Finanza (2012)
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terzo settore, economia del

Stefano Zamagni

Insieme delle attività svolte dalle organizzazioni della società civile: volontariato (➔) organizzato, associazioni di promozione sociale, fondazioni, cooperative sociali, imprese sociali, ONG.

I 3 modelli identitari

Le origini del variegato mondo del t. s. rivelano 3 modelli identitari che, a loro volta, rinviano ad altrettanti assetti organizzativi.

Il modello più antico, che nacque nella Toscana del 13° sec., mostra le organizzazioni di t. s. come espressione della società civile: un libero confluire di persone attorno a un progetto da realizzare assieme e per il perseguimento di interessi collettivi, ancorché non universalistici. Il principio regolativo su cui si regge tale modello è quello di sussidiarietà orizzontale (➔ sussidiarietà, principio di), così come questo è andato affermandosi a partire dall’Umanesimo civile (15° sec.) e all’interno della Chiesa.

Il secondo modello vede il t. s. come sostegno o affiancamento degli enti pubblici. Basti pensare a quelle realtà non profit create e/o supportate da soggetti collettivi-categoriali istituzionalizzati, quali il sindacato, gli enti locali, le IPAB (Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza) e così via. Il principio regolativo di tale modello è la sussidiarietà verticale. Va sottolineata la differenza: mentre con quest’ultima si ha una ‘cessione’ di quote di sovranità, con la sussidiarietà orizzontale si ha una ‘condivisione’ di sovranità.

Il terzo modello, infine, di più recente affermazione negli ambienti anglosassoni, presenta il t. s. come emanazione dei soggetti for profit, per es. le plurime espressioni della corporate philanthropy e delle fondazioni d’impresa, ormai in via di vasta diffusione anche in Italia. Alla base di tale modello si trova il principio di ‘restituzione’: l’impresa for profit ritiene di dover restituire alla società una parte del profitto ottenuto, perché esso è conseguenza anche di ciò che la società è stata in grado di offrirle.

Terzo settore: ipotesi e prospettive

Nel corso del tempo si è andata realizzando una certa ibridazione dei 3 modelli identitari, e ciò in relazione anche alle specificità culturali dei vari luoghi e Paesi. Ma è vero che, a seconda della prevalenza dell’uno o dell’altro modello, si hanno effetti diversi non solo per quanto attiene la governance delle ONP (Organizzazioni Non Profit; ➔ non profit), ma anche in riferimento al tipo di relazioni che esse vanno a stabilire con le altre sfere della società. La questione cruciale da affrontare è allora quella di decidere se si vuole che i 3 modelli possano coesistere pacificamente tra loro, oppure se il disegno istituzionale, e quindi il quadro normativo, debba favorire uno solo di questi. Scegliere la seconda alternativa significa, di fatto, far prevalere, a lungo termine, il terzo modello di non profit, con due conseguenze, che a taluni paio­no non auspicabili. La prima è che un non profit pensato come cinghia di trasmissione del for profit limiterebbe il ruolo delle ONP a essere meramente ‘additivo’, mentre la cifra del t. s. sarebbe proprio nel suo carattere ‘emergenziale’, che è quello di intervenire anche sulle relazioni preesistenti tra Stato e mercato. La seconda ragione tocca la dimensione ‘giustificativa’ delle ONP. Esse creano valore sia strumentale sia espressivo. Il primo è misurato in termini dei risultati prodotti, da cui la richiesta che le ONP siano efficienti se vogliono essere sostenibili. Il valore espressivo, o simbolico, delle ONP è misurato, invece, dalla loro capacità di produrre beni relazionali e soprattutto capitale sociale di tipo linking; vale a dire dalla loro capacità di umanizzare sia lo Stato sia il mercato.

Qualora fosse il terzo modello identitario ad affermarsi come egemonico, è chiaro che il valore espressivo del non profit verrebbe sacrificato a vantaggio di quello strumentale. È quindi opportuno assicurare un non profit plurale, se si pensa che il t. s. non debba essere circoscritto in ruoli di mera supplenza rispetto a ciò che Stato e mercato non riescono a fare, vuoi per mancanza di risorse vuoi per assenza di interesse.

Terzo settore e transizione

Ormai trascorso il primo decennio del 21° sec., secondo alcuni il t. s. ha un compito storico da assolvere, quello di facilitare la transizione dall’ordine sociale fondato sulla dicotomia pubblico-privato a un ordine sociale tripolare centrato sulla triade pubblico-privato-civile. La costruzione di una strategia di alleanze tra soggetti non profit, for profit e pubblici è uno dei compiti più difficili ma più utili di questo tempo: non c’è vita buona e tanto meno eccellente in isolamento, senza il confronto con l’altro.

Vedi anche
volontariato Prestazione volontaria e gratuita della propria opera a favore di categorie di persone che hanno gravi necessità e assoluto e urgente bisogno di aiuto e di assistenza, esplicata per far fronte a emergenze occasionali oppure come servizio continuo. diritto In Italia i principi in tema di volontariato ... ONLUS Sigla di Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale, ente di carattere privato che, in base allo statuto o all’atto costitutivo, svolge la sua attività per finalità esclusive di solidarietà sociale e senza fini di lucro in un settore ritenuto di interesse sociale dall’ordinamento. ● Le ONLUS (associazioni, ... non profit Nel linguaggio economico, si dice di organismi privati molto diversi fra loro (associazioni, comitati, fondazioni ecc.) unificati dal divieto fissato per statuto di distribuire i profitti ai membri che ne fanno parte o ai dipendenti, e dall’obbligo di reinvestirli completamente nell’attività svolta. ... terziarizzazióne terziarizzazióne Processo, proprio delle economie avanzate, che consiste nella progressiva minore incidenza del settore industriale sulla formazione del PIL e sull'occupazione, a vantaggio del settore terziario, in partic. di quello avanzato che comprende i servizi alla produzione e alle imprese, caratterizzati ...
Tag
  • VOLONTARIATO
  • UMANESIMO
  • ITALIA
  • ONG
Altri risultati per terzo settore, economia del
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    Enciclopedia Italiana - IX Appendice (2015)
    Giuseppe Smargiassi – Configurazione giuridica ed economica. Dimensioni del terzo settore in Italia Il t. s., ossia l’insieme delle organizzazioni della società civile, distinte da Stato e pubblica amministrazione (primo settore) e dalle società commerciali (secondo settore), che svolgono attività ...
  • Terzo settore
    Enciclopedia Italiana - VII Appendice (2007)
    Giovanni Cerulli Il concetto di terzo settore (o settore non-profit) deriva dalla considerazione dell'esistenza nel sistema economico e sociale di un primo settore (lo Stato) e di un secondo (il mercato). In tal senso si identifica usualmente il t. s. con quell'insieme di attività produttive che non ...
Vocabolario
settóre
settore settóre s. m. [dal lat. sector -oris, propr. «chi, o che, taglia», der. di secare «tagliare», part. pass. sectus; nel sign. 2 a già in Boezio]. – 1. (f. -trice) Nel linguaggio medico, chi taglia, chi seziona. In partic.: a. S. anatomico,...
tèrzo
terzo tèrzo agg. num. ord. e s. m. [lat. tertius, der. di tres «tre»]. – 1. agg. a. Che, in una sequenza ordinata, occupa il posto corrispondente al numero tre, viene cioè dopo altri due (in cifre arabe 3°; in numeri romani III): il mio...
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