terzo stato
Uno dei tre ordini della ripartizione giuridico-sociale di origine medievale mantenutasi durante l’ancien régime fino alla Rivoluzione francese (1789). Il t.s. comprendeva tutti coloro che non appartenevano né al primo stato (cioè il clero, diviso in alto e basso clero) né al secondo stato (cioè la nobiltà): vi rientravano dunque le classi borghesi e popolari. In Francia, i tre stati erano rappresentati in modo distinto nell’Assemblea degli stati generali, convocata dal sovrano (per la prima volta nel 1302), dove i rappresentanti di ciascuno stato si riunivano separatamente e redigevano i propri . Il t.s. fu protagonista della Rivoluzione francese: dopo l’apertura degli Stati generali convocati da Luigi XVI (1789), esso si autoproclamò Assemblea dei deputati della nazione e in seguito Assemblea nazionale costituente, che fu presto riconosciuta dagli altri due ordini. In tal modo, la Rivoluzione sancì la fine della società divisa per ceti. Poco prima dell’esplodere degli eventi, nel gennaio 1789, l’abate E.J. Sieyès aveva pubblicato un opuscolo, Che cos’è il terzo stato?, nel quale rivendicava a esso il ruolo di protagonista nella scena di Francia.