Pittore e incisore (Lucca 1611 - Roma 1650), allievo del Domenichino e di Pietro da Cortona, conobbe N. Poussin e F. Duquesnoy. Soprattutto nella sua vasta produzione di disegni e incisioni (prevalentemente all'acquaforte), di altissima qualità, T., sfruttando le potenzialità del mezzo grafico, espresse la sua predilezione per tematiche filosofiche, allegoriche o morali. L'intento classico, dichiaratamente manifesto negli appunti per un Trattato di pittura (1640-50, ms. a Düsseldorf, Städtischen Kunstsammlungen), e la naturalistica resa del paesaggio s'intrecciano nella sua opera grafica e pittorica con l'originalità del taglio compositivo e con un'interpretazione drammatica o sentimentale del soggetto. Tra i dipinti: Madonna di Loreto (1633, Fermo, S. Rocco); Strage degli innocenti (1635-37, Roma, galleria Spada); Visione di s. Angelo carmelitano (1645-46, Roma, S. Martino ai Monti).