Thailandia
(fino al 1939 e dal 1946 al 1949 Siam) Stato dell’Asia sudorientale. Nel 6° sec. i thai furono sospinti dai cinesi nell’od. Yunnan, provincia cinese, dove fondarono il regno ta-li, che scomparve nel 1253 in seguito all’invasione mongola della Cina; si mossero poi verso sud (Pagan e Cambogia), divisi in grandi thai (verso la Birmania superiore) e piccoli thai (gli attuali siamesi, residenti nella T. e nel Laos). Nel 13° sec. si affermò un regno thai nel Siam settentrionale, che allargò il proprio territorio a S e a E, inglobando nel 14° sec. anche il regno khmer; dalla fusione di costumi e tradizioni di due popoli nacque lo Stato thai (moderna T., parti della Cambogia e Malacca). Nel 1350 fu fondata la nuova capitale Ayutthaya. Nel 16°-17° sec. comparvero gli europei: portoghesi (1511), spagnoli (1598), olandesi (1604) e inglesi (1621). Nel 1764 il Siam era in guerra con i birmani. Dopo il breve regno di un generale di origine cinese (re Phra Chao Tak), si costituì una nuova dinastia (➔ Chakri) con Rama I (con capitale a Bangkok). Nel 19° sec. il re Mongkut Rama IV (1851-68) stabilì relazioni con i principali Stati europei e con gli USA, aprendo il Paese agli scambi commerciali e all’influenza occidentale. Sotto il figlio Chulalongkorn Rama V (1868-1910) il Siam cedette ampie parti di Laos e Cambogia alla Francia e della Malaysia alla Gran Bretagna e promosse riforme di ispirazione occidentale (centralizzazione dello Stato, riforme amministrative, abolizione della schiavitù, sviluppo economico). Il Siam affiancò gli Alleati nella Prima guerra mondiale. Dopo la crisi economica internazionale, un colpo di Stato (1932) impose un autoritario regime costituzionale e costrinse (1935) il re Rama VII, noto come Prajadhipok, ad abdicare. Nel 1939 il Siam cambiò nome in T. («terra degli uomini liberi»). La T. intraprese una politica estera filogiapponese durante la Seconda guerra mondiale, ottenendo dalla Francia parte del Laos e dichiarando guerra a Gran Bretagna e USA (1942); partecipò alla campagna di Birmania e ricevette da Tokyo quattro province malesi e gli Stati Shan in Birmania. Con il declino del Giappone (1944) crebbe l’influenza degli USA; alla fine delle ostilità i territori conquistati durante il conflitto furono restituiti e il Paese conobbe una breve fase di vita democratica, con una nuova Costituzione nel 1946, quando salì al trono Bhumibul Adulyadej Rama IX (ancora oggi sovrano della T.). Nel 1947 un colpo di Stato militare diede vita a un regime rigidamente autoritario, interrotto per brevi periodi, con i primi ministri Pibul Songgram (1948), Sarit Thanarat (1958) e Thanom Kittikachorn (1963). Al fianco degli USA, la T. partecipò alla guerra di Corea (1950-53) e alla fondazione della SEATO (1954) e negli anni Sessanta fu coinvolta nella crisi indocinese. Negli anni Settanta e Ottanta brevi governi di coalizione e tentativi riformisti si alternarono a regimi repressivi, mentre si verificarono scontri di frontiera con il Laos e con le truppe vietnamite sui confini con la Cambogia, da dove affluirono migliaia di profughi cambogiani. Negli anni Ottanta il governo guidato dal partito di destra Nazione thai (NT) migliorò le relazioni a livello regionale e promosse uno sviluppo economico basato sulle esportazioni. Gli anni Novanta videro la creazione di un Consiglio nazionale dopo un colpo di Stato (1991), libere elezioni con vittoria del Partito democratico (1992), la vittoria del partito della Nuova aspirazione (1996) e una grave crisi economica (1997-98). Nel 21° sec. scontri provocati dalla guerriglia separatista islamica nel Sud del Paese e un violento tsunami hanno provocato migliaia di vittime (2004). Alle elezioni del 2005 (vittoria del partito di Thaksin Shinawatra) seguì un colpo di Stato (2006); nuove elezioni (2007) hanno visto disordini e accuse di brogli, fino alla nomina di Abhisit Vejjajiva (Partito democratico) a primo ministro nel 2008.