Harbou, Thea von
Scrittrice, attrice, sceneggiatrice e regista cinematografica tedesca, nata a Tauperlitz il 17 dicembre 1888 e morta a Berlino il 1° luglio 1954. Anche se la H. fu una delle più significative voci della cinematografia tedesca degli anni Venti e Trenta, la sua produzione fu oscurata dal fatto che gran parte dei suoi monumentali film venne realizzata in collaborazione con il secondo marito, il regista Fritz Lang, e che, dopo l'ascesa al potere di Hitler e il divorzio dal regista, la H. aderì al partito nazionalsocialista, scrivendo e dirigendo, quale membro privilegiato del regime, film improntati all'ideologia nazista. L'universo letterario e cinematografico della H. affonda le radici nella tradizione culturale del suo Paese, di cui enfatizzò gli aspetti mistici, romantici e visionari, rivelando una particolare sensibilità per la creazione di atmosfere cupe e morbose, elaborate attraverso un linguaggio potente e vigoroso.
Nata in una famiglia che contava membri della piccola nobiltà, ufficiali dell'esercito e funzionari del governo, la H. fu educata da tutori privati e in convento, dove imparò diverse lingue oltre che a suonare il violino e il pianoforte. Fin da bambina scrisse poesie e racconti e negli anni dell'adolescenza il suo primo romanzo. Intrapresa la carriera di attrice, durante le tournée con una compagnia teatrale di cui faceva parte l'attore-regista Rudolf Klein-Rogge, che divenne il suo primo marito, la H. cominciò a scrivere e a pubblicare racconti brevi, favole, fiabe e romanzi. Divenuta una scrittrice di una certa fama, dopo la Prima guerra mondiale incontrò Lang tramite il regista Joe May e cominciò a scrivere per il cinema. Il suo primo scenario, adattamento di un suo romanzo, fu Die heilige Simplicia (1920) diretto da May. Nello stesso periodo avviò la collaborazione con Lang, con il quale si era stabilita un'immediata intesa che proseguì fino agli anni Trenta. Sebbene Lang figuri spesso come co-sceneggiatore, a scrivere era soprattutto la H., che nelle sue prove migliori univa a una sconfinata immaginazione e a un grande senso teatrale la capacità di delineare personaggi a forti tinte. Il primo dei film realizzati dalla coppia Lang-Harbou fu Der müde Tod (1921; Destino). L'opera, composta da tre episodi, un prologo e un epilogo, e incentrata sul tentativo di una fanciulla di riportare in vita il suo fidanzato in base a un patto fatto con la Morte, riunisce vari generi, dal fantastico, all'avventuroso al film di viaggi. Seguì la saga barocca in due parti Dr. Mabuse, der Spieler (1922; Il dottor Mabuse), incentrata su un genio del crimine e basata su un romanzo di N. Jacques. Interpretata da Rudolf Klein-Rogge (che, pur se aveva già divorziato dalla H., continuò a lavorare per la coppia), in essa molti critici hanno visto un'allegoria della decadenza postbellica della Germania. Insieme a Lang, che divenne suo marito nel 1924, la H. realizzò poi il sontuoso, ammaliante film Die Nibelungen (1924; La canzone dei Nibelunghi), anch'esso in due parti (Siegfried e Kriemhilds Rache), basato sul poema epico tedesco del 12°-13° sec., e l'elaborato e visionario Metropolis (1927), tratto dal romanzo fantascientifico della stessa H., che divenne il modello di tutto il cinema futuristico. Il sottovalutato Spione (1928; L'inafferrabile), tratto sempre da un romanzo della sceneggiatrice, e l'avvincente Frau im Mond (1929; Una donna nella Luna), da un suo soggetto, segnarono l'apice del cinema muto espressionista tedesco. Negli anni Venti la H. lavorò anche per altri importanti registi, firmando adattamenti di opere teatrali e letterarie, tra cui Phantom (1922; Fantasma), Die Austreibung (1923), Die Finanzen des Grossherzogs (1924; Le finanze del granduca), tutti di Friedrich Wilhelm Murnau, e Mikaël (1924; Michael o Desiderio del cuore) diretto da Carl Theodor Dreyer. Il primo film sonoro realizzato dalla H. e Lang, M (1931; M, il mostro di Düsseldorf), con Peter Lorre nel ruolo di un maniaco infanticida inseguito dalla malavita, resta una pietra miliare nella storia del cinema. La sceneggiatura è firmata dalla sola H., alla quale Lang riconobbe sempre il merito di aver fatto affiorare nel finale tratti di umanità nel protagonista. Con Das Testament des Dr. Mabuse (1933; Il testamento del dottor Mabuse) venne ripreso il personaggio di Mabuse che, evaso dal manicomio in cui era rinchiuso, semina morte e distruzione. Il film inizialmente fu proibito dal ministro della propaganda J. Goebbels, preoccupato dell'identificazione tra Mabuse e Hitler. All'epoca delle riprese del film, Lang e la H. erano già sulla strada del divorzio che ebbe luogo nel 1934. Lang lasciò quindi la Germania per Parigi e poi per Hollywood, mentre la H. rimase in patria, scrisse numerose altre sceneggiature e diresse due film (Elisabeth und der Narr, e Hanneles Himmelfahrt, entrambi del 1934), divenendo una sostenitrice del regime nazista. Anche se non è escluso che altri film della H. vengano rivalutati come opere immuni dai germi del nazismo, la qualità della sua produzione, come osserva W.W. Dixon (1999) "subì un costante decremento". Arrestata e incarcerata per breve tempo dopo la guerra, la H. in seguito scrisse pochissimi film, di minore qualità, l'ultimo dei quali nel 1953, Dein Herz ist meine Heimat di Richard Häussler, ma la sua carriera e la sua reputazione erano ormai irrimediabilmente compromesse.Il fratello maggiore, Horst von Harbou, fu un rinomato fotografo delle produzioni UFA a Berlino, compresi i film scritti dalla sorella.
P. McGilligan, Fritz Lang: the nature of the beast, New York 1997, pp. 62-185 e passim; W.W. Dixon, Thea von Harbou, in The St. James Encyclopedia of women filmmakers, ed. A.L. Unterburger, Canton (MI) 1999.