Statista tedesco (Hohenfinow, Brandeburgo, 1856 - ivi 1921); dopo aver compiuto gli studî giuridici, ricoprì varie cariche amministrative; eletto deputato (conservatore-moderato) al Reichstag, nel 1905 divenne ministro dell'Interno e due anni dopo vicepresidente del governo assumendo il dicastero dell'Interno. Nel luglio 1909, nominato cancelliere dell'Impero in sostituzione di Bülow, propugnò un programma di conciliazione, soprattutto verso il centro cattolico. Nella crisi del luglio 1914, non convinto della possibilità di una guerra generale, concesse mano libera all'Austria; più tardi un suo energico intervento moderatore a Vienna restò sterile di conseguenze per il sopravvenire della mobilitazione russa. Scoppiato il conflitto, non comprese l'importanza che il Belgio aveva per l'Inghilterra e si mostrò sorpreso per l'intervento di questa nel conflitto (usò allora le frasi del "pezzo di carta" per il trattato di garanzia della neutralità belga, e di "necessità non conosce legge" per l'invasione). Ma per quanto cercasse di evitare quegli atti che avrebbero potuto allargare il conflitto, non seppe impedire la ripresa della guerra sottomarina, che provocò l'intervento americano. Il 14 luglio 1917 si ritirò dall'ufficio. Ha lasciato un libro di memorie (Betrachtungen zum Weltkrieg, 1919).