Romanziere tedesco (Neuruppin, Brandeburgo, 1819 - Berlino 1898); discendente da ugonotti francesi, fu dapprima farmacista a Dresda e a Berlino, ove entrò nel circolo letterario Tunnel über der Spree. Datosi al giornalismo, fu a lungo in Inghilterra (1852, 1855-59), ove ebbe occasione di studiare la letteratura e soprattutto le ballate inglesi (a esse si ispirò in molte delle sue poesie). Stabilitosi nel 1859 a Berlino, svolse intensa attività come critico teatrale, descrisse in numerosi libri le guerre del 1864, 1866 e 1870-71. Nei quattro volumi delle Wanderungen durch die Mark Brandenburg (1862-82) illustrò la sua terra natale. Solo in vecchiaia trovò la sua vera strada come autore di racconti e romanzi che ne fanno il più grande esponente del realismo borghese dell'Ottocento tedesco. Con un'obbiettività che mal cela la coscienza del vuoto sotto le apparenze trionfali del secondo Reich, descrisse l'intrecciarsi contraddittorio di vecchio e di nuovo nella società contemporanea tedesca. Legato alle strutture tradizionali della Germania e all'ethos a esse connesso, non se ne lasciò però sfuggire ldecadenza. Accanto al vecchio e nuovo mondo aristocratico (Schach von Wuthenow, 1883; Unwiederbringlich, 1891; Der Stechlin, 1899) rappresentò fenomeni tipici dell'epoca, come la crisi dell'istituto matrimoniale (Effi Briest, 1895) o l'emergere dei nuovi ricchi (Frau Jenny Treibel, 1892) o l'incomprensione fra le diverse classi sociali (Irrungen, Wirrungen, 1887; Stine, 1890). Il suo realismo non è tagliente o polemico, ma anzi è dominato dal sorriso, distaccato e nello stesso tempo partecipe, di chi sa che non ci sono vere vie d'uscita. La rappresentazione dei conflitti, tenuta su un piano prevalentemente psicologico e di costume, tende a dissolvere le forme massicce del romanzo naturalistico, accordando un rilievo sempre maggiore al dialogo e all'evocazione di situazioni concretissime ma insieme irrigidite in una perplessa staticità. La lezione di F. fu decisiva per lo sviluppo dell'arte epica di Thomas Mann.