Scrittore francese (Clairac, Agen, 1590 - Parigi 1626); acquistò buon nome di poeta, specialmente negli idillî e nelle odi campestri, combattendo la dottrina di F. de Malherbe e difendendo la libertà dell'ispirazione. Amico dei "libertini", subì persecuzioni e condanne, che agitarono la sua breve esistenza. Compose una tragedia, Les amours de Pyrame et Thisbé, e il Traicté de l'immortalité de l'âme ou la Mort de Socrate, parafrasi in versi e in prosa del Fedone platonico. Le Oeuvres du sieur Théophile, com'era di solito chiamato, apparvero in ed. collettiva nel 1626.