Riformatore sociale (Newcastle-on-Tyne 1750 - Londra 1814). Iniziò la sua attività pubblica nel 1775 con una lettura alla Società filosofica di Newcastle, in cui, muovendo dal presupposto che gli uomini nello stato di natura possiedono la terra in comune e godono di eguale libertà, sostenne che la proprietà terriera, fonte della povertà dei più, poteva essersi costituita solo per illegali usurpazioni di pochi. La società civile, erede dello stato di natura, doveva ora procedere alla ridistribuzione della terra, suddividendola tra le parrocchie che l'avrebbero amministrata mediante consigli eletti democraticamente. S. continuò da allora a diffondere queste sue opinioni in opuscoli e poemi, venendo arrestato per questa attività nel 1784. Stabilitosi nel 1792 a Londra, prese parte a tutti i moti di protesta sociale della capitale, e fu nuovamente imprigionato (1801) dopo la comparsa del suo opuscolo The restorer of society to its natural state. S. riuscì a raccogliere intorno a sé un gruppo di aderenti (i cosiddetti filantropi spenceani), i quali esercitarono una notevole influenza sull'opinione pubblica inglese nei difficili anni 1815-1820.