THUTMOSI (dal gr. Τύϑμωσις, trascrizione dell'ant. egiz. ṣḥūtmŏśe [ṣḥwtj-msj.w] "Thóut sta partorito [nel neonato]")
Nome di persona in Egitto, portato anche da quattro faraoni della XVIII dinastia. Il primo, 'a'ḫperrîe "Elevata è l'essenza del Ko di Rîe" (dal 1528 al 1498 a. C.), figlio di una Senesónbe punto di origine reale, salì al trono quale marito di Ahmóse, sorella uterina di Amenhótpe I. Manetone anzi indica quella come sovrana nelle liste. Th. combattendo dalla 4a cataratta all'Eufrate ampliò i confini egizî. Grandi lavori compì nel tempio di Karnak, ad Abido. Per primo fu sepolto nella Valle dei Re (tomba n. 38); una mummia ritrovata nel nascondiglio di Deir el-bahḥr̄ e a lui attribuita, non gli appartiene con certezza. Premortigli quasi tutti gli eredi, lasciò la successione ad Hatšepśowe, figlia di Ahmóse e per lei al marito Thutmóse che aveva avuto da Mutnófre. Questi, che si chiamò `a'ḫpernerîe "Elevata è l'essenza di Rîe" (secondo di nome, 1498-1496), condusse una spedizione contro la Nubia, un'altra contro i Beduini Arabi, una caccia agli elefanti nell'alta Siria. Anche egli si fece scavare una tomba nella Valle dei Re (forse il n. 42) e il suo corpo, trovato pure a Deir el-baḥrrī, mostra tracce del male che lo rapì, passati da poco i trent'anni. Si intuisce che egli sia rimasto alla mercé della intraprendente Hatšepśowe, perché talora questa si fa rappresentare sola sui monumenti. Morto il marito, ella ebbe agio di svolgere meglio i suoi piani ambiziosi, a danno del terzo Thutmóse (Menḫperrîe "Fermo di essenza è Rîe", 1496-1442), figlio di Thutmóse II e di Ese. Dopo appena cinque anni di reggenza per la minorità dell'erede, si proclamò faraone assumendo il protocollo reale e usurpò il potere per venti anni, eliminando quasi del tutto il legittimo sovrano.
Tali furono gl'inizî del regno più glorioso che la storia egizia ricordi; perché Th. III fu sommo sia nelle opere di pace, sia in quelle di guerra. Fu sepolto nella tomba n. 34, donde più tardi la cassa venne portata nel nascondiglio. Thutmóse IV (Menḫeprerie "Fermo di forma è Rîe", 1416-1408), nipote del precedente, essendo nato da Amenhótpe II e Te'ó', mantenne salde le conquiste dei suoi predecessori, combattendo in Siria e in Nubia. Liberò dalle sabbie la sfinge per ordine del dio Ḥarmaḫe apparsogli mentre, ancora principe, durante una caccia si era addormentato presso quella. Morì a 25 anni circa. La tomba che gli appartenne, n. 43, rimase incompiuta. Il suo sarcofago si trovò presso quello del padre.