Ecclesiastico (Benevento 1786 - Napoli 1837), nipote di Bartolomeo; dopo la Restaurazione fu delegato di Civitavecchia (1814), poi governatore di Roma (1816). Costretto a riparare a Parigi per aver falsificato la firma del cardinale Consalvi e sottratto denari dell'amministrazione (1820), tornò alla ribalta politica (1835) quale intendente generale nel ministero dell'Interno del Regno di Sardegna; ma due mesi dopo fu destituito e trascinò nella sua caduta il ministro A. Tonduti dell'Escarena.