Tic
I tic sono movimenti improvvisi, brevi, rapidi, afinalistici e stereotipati, che si ripetono a intervalli irregolari; possono interessare un singolo muscolo o più gruppi muscolari, imitano movimenti coordinati, determinando azioni gestuali o posture forzate con modalità compulsive. La prima descrizione sistematica di sindromi caratterizzate da tic risale a G. Gilles de la Tourette che, nel 1885, descrisse la malattia di cui è eponimo. Spesso i soggetti avvertono un impulso irresistibile a compiere il movimento ticcoso, la cui esecuzione è seguita da una sensazione di sollievo caratterizzata da una riduzione dell'ansia e della tensione interna. Pertanto i tic si possono sopprimere volontariamente per un periodo di tempo breve e variabile, ma ciò determina un'accentuazione della tensione interna. I tic possono essere attenuati sotto il controllo della volontà (in situazioni che richiedono un'attenzione particolare o concentrazione), oppure durante il sonno. A differenza di molti altri disturbi del movimento, tra cui la distonia e la mioclonia d'azione, i tic normalmente non sono aggravati da stimoli scatenanti, ma possono essere accentuati in condizioni di stress, fisico o emotivo, responsabile peraltro di altre manifestazioni non ticcose (tremore, fascicolazioni labiali e palpebrali). Si distinguono generalmente tic gestuali (o motori) e tic vocali (o verbali). Entrambi possono essere distinti in forme semplici e complesse. I più frequenti tic gestuali semplici si manifestano con smorfie del viso, flessione/estensione del capo, ammiccamento, scrollamento delle spalle; i tic gestuali complessi producono una sequenza oppure un'associazione di più atti motori eventualmente con una componente mimica, per es. toccamenti, annusate, saltelli, scalciate. I tic vocali semplici possono manifestarsi con rumori inarticolati di vario genere, quali tosse nervosa, sibili, fischi, grugniti, schiarimento della voce, borbottii, atto dell'annusare; i tic vocali complessi, invece, si accompagnano frequentemente a produzione verbale con ripetizione di frasi fuori luogo oppure sotto forma di ecolalia (ripetizione di rumori o di suoni o di parole altrui), palilalia (ripetizione di propri suoni o parole), coprolalia (impiego di parole o frasi oscene), ecocinesi (imitazione di movimenti altrui). Si tratta in generale di condizioni idiopatiche, in larga maggioranza infantili, da cui il sesso maschile è più colpito di quello femminile. Tra i tic idiopatici si distinguono i tic semplici transitori dell'infanzia (durata inferiore a un anno), tic semplici o complessi persistenti dell'infanzia, tic semplici o complessi cronici, tic senili e la malattia di Gilles de la Tourette. Il disturbo transitorio da tic è caratterizzato dalla precoce comparsa in età infantile o adolescenziale di un tic singolo o multiplo, motorio e/o vocale, che si ripete più volte in una giornata per almeno due settimane, ma per un periodo non superiore a un anno. I tic possono interessare il capo, gli arti e il tronco oppure associarsi a tic vocali. Questo disturbo può essere collegato all'assunzione di neuropsicofarmaci o ad altri sintomi, quali cefalea e minime alterazioni elettroencefalografiche. Il disturbo cronico da tic si manifesta prima dei 21 anni con tic motori oppure vocali (non in associazione), presentati con una frequenza pluriquotidiana o in modo intermittente durante un anno. Diverse sono le analogie con il disturbo di de la Tourette tanto da sospettare una comune anomalia genetica. Anche questo disturbo può manifestarsi nel corso di intossicazione da sostanze. Il disturbo di de la Tourette, spesso indicato come malattia di Gilles de la Tourette, è una patologia neurologica cronica che si manifesta comunque entro i 21 anni di età (nel 90% dei casi entro i 13 anni) con tic motori e vocali multipli. Il sesso maschile è colpito con frequenza 3 volte maggiore rispetto a quello femminile. Il disturbo presenta una modalità di trasmissione ereditaria autosomica dominante con penetranza incompleta e sesso-specifica. Diverse evidenze sperimentali e farmacologiche suggeriscono che la disfunzione del sistema dopaminergico possa giocare un ruolo cruciale nella patogenesi: alcuni studi hanno infatti evidenziato una disfunzione delle vie nervose striato-pallidali che determinerebbero una diminuita attività del nucleo subtalamico; ne consegue la perdita della guida facilitatoria esercitata dal nucleo subtalamico sul pallido e sulla substantia nigra (pars reticulata) e disinibizione delle proiezioni talamocorticali. Un'ipotesi patogenetica alternativa imputa alla disfunzione del sistema oppioide l'origine del disturbo. Altre ipotesi prendono in considerazione un possibile interessamento dei sistemi noradrenergici del sistema nervoso. I tic compaiono molte volte al giorno quasi tutti i giorni o in modo intermittente; possono essere gestuali e vocali semplici o complessi, continui o intermittenti, singoli o multipli o ancora associarsi a ecocinesi, ecolalia o coprolalia. Il disturbo causa notevole compromissione dell'attività sociale e lavorativa. Spesso si associano alterazioni psichiche quali il disturbo ossessivo-compulsivo, disturbo da deficit di attenzione e iperattività, deficit di apprendimento, lievi alterazioni del tono muscolare o dei riflessi osteotendinei. Il decorso è cronico, ma si possono osservare periodi di remissione di mesi o anni, così come si può assistere a un miglioramento durante l'adolescenza fino a una possibile totale scomparsa. Sono noti anche tic secondari (o acquisiti): postinfettivi (postencefalitici), infettivi (corea di Sydenham, malattia di Creutzfeldt-Jacob), post-traumatici, da pregresse lesioni vascolari, in corso di malattie degenerative (corea di Huntington, neuroacantocitosi), da intossicazione da monossido di carbonio, iatrogeni (levodopa, neurolettici ecc.).
bibl.: a. albanese, I gangli motori e i disturbi del movimento, Padova, Piccin-Nuova libraria, 1991; s. fahn, The clinical spectrum of motor tics, "Advances in Neurology", 1982, 35, pp. 341-44.