Scrittore cristiano africano (m. 400 circa), laico, donatista. Alcune sue opere (De bello intestino ed Expositiones diversarum causarum) sono perdute; abbiamo invece il Liber regularum, da lui scritto per difendere la sua setta, ove espose idee (come quella della Chiesa bipartita, nella quale coesistono buoni e malvagi, e altre sul peccato originale e la grazia) che debbono aver avuto influenza nell'evoluzione del pensiero di s. Agostino. Scrisse anche un commento all'Apocalisse (perduto nel testo originale, ma ricostruito con testimonianze di autori posteriori), che per la sua interpretazione spiritualistica e la critica al millenarismo ebbe larga influenza nell'esegesi posteriore.