Timbuctù (o Tombuctù; fr. Tombouctou) Cittadina del Mali (32.460 ab. nel 2006), sulle rive del fiume Niger, a 250 m s.l.m. È situata in una zona a clima predesertico con scarsissime piogge, economicamente pressoché improduttiva. Cinta un tempo di mura, fu un notevole centro del commercio carovaniero. Ha due scali fluviali sul Niger. Una pista automobilistica la collega a Gao. È capoluogo dell’omonima regione (496.611 km2 con 681.691 ab. nel 2009).
Fondata dai Tuareg alla fine dell’11° sec., fu frequentata dai mercanti di Gianna (Djenné) e fiorì come centro commerciale (oro, sale e schiavi). Dal 13° sec. in mano ai re del Mali, nel 1434 tornò ai Tuareg e nel 1469 passò ai Songhai, sotto i quali conobbe un periodo di grande splendore. Nel 1591 fu però conquistata da un esercito di Mori proveniente dal Marocco, sotto il cui governo, durato sino alla fine del 18° sec., la città decadde. Riconquistata all’inizio del 19° sec. dai Tuareg, fu disputata nel corso del secolo tra questi, i Fulbe e altre popolazioni. L’abolizione della schiavitù diede il colpo definitivo all’importanza commerciale di T., così che quando i Francesi la occuparono nel 1894, non era più che un vasto insieme di rovine.