Poeta elegiaco greco, vissuto, e forse anche nato, a Sparta nel 7º sec. a. C., e non di origine attica come voleva la tradizione antica che, coloritasi di elementi leggendarî, fece di T. un maestro di scuola zoppo, mandato a Sparta dagli Ateniesi, a cui gli Spartani avrebbero chiesto, per consiglio di un oracolo, un duce nella guerra contro i Messeni. È attestata anche la tradizione di un'origine milesia. T. scrive le sue elegie per animare gli Spartani nella guerra contro la Messenia (la seconda guerra messenica). Anche i frammenti della Eunomia ("Il buon governo"), scritta per esortare i cittadini ad aver fede negli ordinamenti di Sparta, ci riconducono al 7º sec. Le poesie di T. furono riunite dagli Alessandrini in 5 libri comprendenti l'Eunomia, le ῾Υποϑῆκαι ("Esortazioni") e gli ἐμβατήρια (canti di marcia in ritmi anapestici). Dei frammenti rimastici alcuni sono di dubbia autenticità; escludendo gli embaterî, di cui ci resta un frammento brevissimo di assai dubbia autenticità, T. appare come Callino vicino alla tradizione epica per linguaggio, stile e contenuto ideale; soltanto, la virtù esaltata da T. non è quella eroica di Omero, bensì quella del cittadino che difende la sua pòlis.