Tommaso, Apostolo, santo
È menzionato da Cacciaguida, nel cielo di Marte, in stretta relazione con Ugo di Brandeburgo, il gran barone, marchese di Toscana, morto nel 1001, nello stesso giorno della festività di s. T. Apostolo (21 dicembre), e sepolto nella Badia di Firenze, dove ogni anno nell'anniversario della sua morte si celebravano solenni esequie: Ciascun che de la bella insegna porta / del gran barone il cui nome e 'l cui pregio / la festa di Tommaso riconforta, Pd XVI 129; le famiglie che portano intrecciato il loro stemma con quello di Ugo di Brandeburgo sono quelle dei Nerli, dei Giandonati, dei Giangalandi, dei Pulci, degli Alepri e dei Della Bella.
Tra i commentatori antichi soltanto l'Ottimo ritiene che il T. di cui fa menzione il testo dantesco sia l'Apostolo, perché gli altri, da Iacopo della Lana, al Buti, all'Anonimo propendono per un'identificazione con s. Tommaso d'Aquino; opinione da ritenersi insostenibile.